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Portafoglio d’investimento: cos’è e come si gestisce?

14/10/2019

Un portafoglio d’investimento rappresenta uno strumento fondamentale per chiunque voglia gestire e far crescere i propri risparmi nel tempo, proteggendoli dalle fluttuazioni del mercato e dall’erosione causata dall’inflazione. In questo articolo esploreremo cos’è un portafoglio d’investimento, come costruirlo e gestirlo in maniera efficace.

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Cos'è un portafoglio d'investimento?

Un portafoglio d’investimento è l’insieme degli strumenti finanziari in cui una persona sceglie di investire i propri risparmi. Questi strumenti possono includere una vasta gamma di asset, come azioni, obbligazioni, fondi comuni, ETF (Exchange Traded Funds), immobili e liquidità. La composizione del portafoglio dipende da vari fattori, tra cui gli obiettivi finanziari, l’orizzonte temporale e il grado di rischio che l’investitore è disposto a sopportare. Ad esempio, un giovane investitore potrebbe prediligere azioni, che offrono potenzialmente maggiori rendimenti a lungo termine, mentre una persona più vicina alla pensione potrebbe orientarsi verso strumenti più sicuri, come le obbligazioni.

L'importanza della diversificazione

Uno dei principi fondamentali nella costruzione di un portafoglio d’investimento è la diversificazione. Questo concetto si basa sulla necessità di distribuire gli investimenti su una varietà di strumenti finanziari per ridurre il rischio. Investire in un’unica asset class o in un solo strumento finanziario può esporre il portafoglio a perdite significative in caso di andamento negativo del mercato. La diversificazione consente invece di bilanciare eventuali perdite in un settore con i guadagni ottenuti in un altro, proteggendo così il capitale complessivo.
Per esempio, se un portafoglio include sia azioni che obbligazioni, una perdita nelle azioni potrebbe essere compensata dai guadagni ottenuti dalle obbligazioni, che tendono a comportarsi in modo meno volatile. In questo modo, la diversificazione diventa una strategia chiave per ottimizzare il rapporto tra rischio e rendimento.

Costruire un portafoglio d'investimento: le domande da porsi

Costruire un portafoglio d’investimento efficace non è un processo casuale, ma richiede la definizione di alcune basi fondamentali. Prima di tutto, è importante rispondere a tre domande chiave:

  1. Qual è l’orizzonte temporale dell’investimento? Stai investendo in una prospettiva di breve termine, o hai obiettivi di medio-lungo termine? La risposta a questa domanda influenzerà la scelta degli strumenti finanziari, poiché gli investimenti a lungo termine possono essere orientati verso asset più volatili, ma con potenziali rendimenti superiori.
  2. Qual è l’obiettivo finanziario? Investire significa anche avere un obiettivo chiaro in mente. Potrebbe essere la costruzione di un capitale da utilizzare per un progetto specifico (come l’acquisto di una casa o un viaggio) oppure garantire un flusso di cassa per integrare la pensione. Capire il proprio scopo aiuta a scegliere gli strumenti adeguati.
  3. Qual è il livello di tolleranza al rischio? I mercati finanziari possono essere imprevedibili, con periodi di volatilità elevata. È cruciale capire quanto rischio sei disposto a sopportare: se preferisci evitare scossoni, ti orienterai verso strumenti più stabili come le obbligazioni, mentre chi è più propenso al rischio potrebbe preferire un’esposizione maggiore alle azioni.

Il portafoglio perfetto non esiste

È importante sfatare un mito: non esiste un portafoglio d’investimento perfetto valido per tutti. Ogni persona ha esigenze diverse, che variano in funzione degli obiettivi, dell’orizzonte temporale e della propensione al rischio. Pertanto, è necessario costruire un portafoglio personalizzato, cucito su misura per le tue necessità e preferenze.
Un portafoglio d’investimento si basa su diverse classi di investimento (asset class), come azioni, obbligazioni, immobili e materie prime. Una volta definite le asset class, occorre decidere quali strumenti finanziari utilizzare per investire in esse. Ad esempio, puoi scegliere tra azioni, obbligazioni, ETF o fondi comuni. Ogni strumento ha le sue caratteristiche in termini di rischio e rendimento, quindi è essenziale conoscerle bene prima di procedere.

Diversificazione e asset allocation

La diversificazione rimane un punto cruciale. Non bisogna mai mettere tutte le uova in un solo paniere, e questo vale anche per gli investimenti. Per ridurre il rischio di perdita, è importante diversificare tra varie asset class, settori economici e aree geografiche. Ad esempio, se una parte del portafoglio è investita in azioni italiane, potrebbe essere saggio aggiungere azioni europee o americane, obbligazioni e magari qualche investimento in materie prime. Questo approccio riduce il rischio che un evento economico negativo in una specifica area geografica o settore possa compromettere l’intero portafoglio.
La diversificazione non è solo una questione di strumenti, ma riguarda anche la correlazione tra gli asset. Investire in strumenti che reagiscono in maniera opposta alle stesse condizioni di mercato può ulteriormente proteggere il portafoglio dalle fluttuazioni imprevedibili.

Monitoraggio e gestione continua

Una volta costruito il portafoglio, il lavoro non è finito. È fondamentale monitorare costantemente l’andamento degli investimenti e fare aggiustamenti quando necessario. Il monitoraggio periodico ti permette di assicurarti che il portafoglio sia ancora in linea con i tuoi obiettivi e con la tua tolleranza al rischio. Tuttavia, è importante non lasciarsi trasportare dalle oscillazioni giornaliere dei mercati, che possono indurre a decisioni emotive e controproducenti.
Mantenere la calma e rimanere focalizzati sugli obiettivi di lungo termine è la chiave per una gestione efficace del portafoglio.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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