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Finanza Agevolata: la guida completa

La finanza agevolata è un valido strumento a supporto delle imprese che vogliono investire nella propria crescita o affrontano dei problemi di liquidità. Le misure messe a disposizione delle PMI possono essere di vario tipo e consistono in finanziamenti a fondo perduto o incentivi a favore dell’imprenditoria.

L’accesso ai finanziamenti agevolati alle imprese è regolato da appositi bandi, che si rivolgono a determinati settori imprenditoriali o a specifiche tipologie di impresa. Scendiamo allora più nel dettaglio per scoprire cos’è la finanza agevolata e quali sono le misure previste a favore delle imprese italiane.

 

Indice

 

Cos’è la finanza agevolata

La finanza agevolata è l’insieme di strumenti e misure che permettono alle imprese di accedere a finanziamenti a condizioni più vantaggiose di quelle di mercato oppure di usufruire di altri incentivi fiscali. Sono misure messe a disposizione dallo Stato, dalle Regioni oppure dall’Unione Europea per supportare l’imprenditoria.

Si tratta di agevolazioni che nascono allo scopo di promuovere lo sviluppo economico del Paese e favorire gli investimenti. Grazie a questi finanziamenti, le imprese possono sviluppare il proprio business assumendo nuovo personale, dare vita a nuovi progetti e rendersi più competitive.

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I tipi di finanziamenti agevolati

La finanza agevolata può assumere varie forme, ma la tipologia più comune è senza dubbio l’erogazione di un finanziamento alle imprese che prevede tassi più convenienti e condizioni meno onerose.

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Fondo Perduto

Questi prestiti possono anche essere a fondo perduto e quindi non prevedere l’obbligo di restituzione da parte dell’impresa.

Il contributo a fondo perduto può essere erogato anche sotto forma di voucher, per finanziare specifiche attività. In alcuni casi il contributo assume la forma del credito d’imposta e in questa eventualità di parla di bonus fiscale.

Alcuni finanziamenti agevolati sono invece dei contributi a fondo perduto che coprono solo gli interessi del prestito. Questo contributo in conto interessi permette all’imprenditore di far fronte agli oneri finanziari legati all’erogazione del prestito.

Alcuni contributi sono molto specifici e possono essere destinati a coprire, ad esempio, il pagamento di canoni di locazione o leasing. In alcuni casi il capitale dev’essere destinato all’assunzione di personale con un contratto a tempo indeterminato.

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Contributi in conto garanzia

Le imprese che hanno difficoltà ad accedere al credito, possono invece usufruire di contributi in conto garanzia. Si tratta di fondi che consentono alle imprese di prestare le garanzie necessarie per ottenere un finanziamento.

Quando si parla di finanza agevolata, si fa riferimento anche ad agevolazioni diverse dall’erogazione di un prestito. Infatti, si può trattare anche di sgravi fiscali e in questo caso di parla di contributi indiretti, altrettanto validi per supportare l’impresa nel suo percorso di crescita.

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Investimenti materiali o immateriali

Sono le stesse istituzioni che concedono l’agevolazione a determinare la tipologia di finanza agevolata a cui possono accedere le imprese. In generale si tratta di finanziamenti o misure di supporto che permettono di affrontare degli investimenti.

Nello specifico, si può trattare di investimenti materiali o immateriali. I primi consistono nell’acquisto di materiali o attrezzature che hanno un ruolo ben preciso nel processo di produzione dei beni o dei servizi erogati dall’impresa. I secondi servono invece a coprire le spese legate a brevetti e licenze, quelle legate all’acquisto di software e licenze e quelle relative alle consulenze e agli studi di fattibilità.

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Chi può beneficiare della finanza agevolata

Sono i bandi a determinare i criteri di accesso alla finanza agevolata. Spesso queste misure si rivolgono a determinati settori economici o a specifiche tipologie di impresa.

In alcuni casi i bandi hanno come destinatari microimprese o piccole e medie imprese in possesso di determinati requisiti. Altre volte si tratta di misure volte a supportare l’imprenditoria femminile o le startup. Non mancano bandi a supporto dell’agricoltura o i contributi a fondo perduto per giovani che si affacciano nel mondo dell’imprenditoria.

I requisiti per accedere alla finanza agevolata sono indicati nel bando in modo molto specifico e, di volta in volta, vengono adottati dei criteri di accesso diversi. I bandi possono rivolgersi alle imprese di determinate dimensioni, che soddisfano specifici requisiti di reddito o di forza lavoro.

A volte invece l’accesso all’agevolazione è ammesso solo alle imprese che svolgono determinati tipi di attività, individuati dall’oggetto sociale e soprattutto dal Codice Ateco di appartenenza.

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Tipologia di bandi erogati alle imprese

I finanziamenti a fondo perduto sono una delle forme più apprezzate di finanza agevolata. Si tratta di un prestito alle imprese, chiamato anche contributo in conto capitale, che non prevede l’obbligo di restituzione da parte del beneficiario.

In genere la quota erogata a fondo perduto rappresenta solo una percentuale del totale che il bando mette a disposizione dell’impresa. Spesso si tratta di percentuali molto alte, che possono raggiungere anche il 70% del finanziamento totale.

Queste agevolazioni hanno lo scopo di supportare quelle realtà imprenditoriali che hanno difficoltà ad accedere al credito, ma che necessitano di capitali per realizzare determinati progetti.

Le istituzioni spesso prevedono finanziamenti a fondo perduto per determinate categorie di imprese. Si può trattare, ad esempio, di un contributo a fondo perduto per i giovani imprenditori oppure di un fondo perduto per le start up. In altri casi si tratta di un fondo per l’imprenditoria femminile.

Può accadere che i finanziamenti si propongano finalità molto precise, come l’inserimento dell’impresa nel mercato internazionale. In questa eventualità, le imprese possono farsi affiancare da società specializzate come Simest, per ottenere un contributo a fondo perduto e altri strumenti a supporto del processo di internazionalizzazione.

Queste misure di finanza agevolata in genere si rivolgono non solo a imprese, ma anche a liberi professionisti, associazioni e università. Per accedere a questi finanziamenti, è necessario essere in possesso di tutti i requisiti previsti dal bando, dove sono specificati anche i progetti e le spese coperte dal finanziamento.

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Finanziamenti a fondo perduto per imprese e PMI

I finanziamenti a fondo perduto sono una delle forme più apprezzate di finanza agevolata. Si tratta di un prestito alle imprese, chiamato anche contributo in conto capitale, che non prevede l’obbligo di restituzione da parte del beneficiario.

In genere la quota erogata a fondo perduto rappresenta solo una percentuale del totale che il bando mette a disposizione dell’impresa. Spesso si tratta di percentuali molto alte, che possono raggiungere anche il 70% del finanziamento totale.

Queste agevolazioni hanno lo scopo di supportare quelle realtà imprenditoriali che hanno difficoltà ad accedere al credito, ma che necessitano di capitali per realizzare determinati progetti.

Le istituzioni spesso prevedono finanziamenti a fondo perduto per determinate categorie di imprese. Si può trattare, ad esempio, di un contributo a fondo perduto per i giovani imprenditori oppure di un fondo perduto per le start up. In altri casi si tratta di un fondo per l’imprenditoria femminile.

Può accadere che i finanziamenti si propongano finalità molto precise, come l’inserimento dell’impresa nel mercato internazionale. In questa eventualità, le imprese possono farsi affiancare da società specializzate come Simest, per ottenere un contributo a fondo perduto e altri strumenti a supporto del processo di internazionalizzazione.

Queste misure di finanza agevolata in genere si rivolgono non solo a imprese, ma anche a liberi professionisti, associazioni e università. Per accedere a questi finanziamenti, è necessario essere in possesso di tutti i requisiti previsti dal bando, dove sono specificati anche i progetti e le spese coperte dal finanziamento.

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Finanziamenti a fondo perduto per l’agricoltura

Alcuni settori dell’economia sono interessati da specifici finanziamenti agevolati per le imprese. È il caso dell’agricoltura, che è da sempre considerata una risorsa importante da supportare con interventi mirati.

L’Unione Europea eroga, attraverso gli Stati membri e le Regioni, il capitale da destinare ai finanziamenti a fondo perduto per l’economia, ma sono poi i bandi regionali e nazionali (attraverso il Programma di Sviluppo Rurale il c.d. PSR e Progetti di Filiera) a determinare criteri di accesso e procedure. Si tratta di agevolazioni molto vantaggiose per le imprese agricole, che possono così ottenere contributi in conto capitale mediamente dal 35 al 50% dell’investimento realizzato.

Possono usufruire di questi contributi gli imprenditori che avviano una nuova attività nel settore agricolo, con particolare riferimento ai giovani che risiedono in zone rurali, dove la crescita economica fatica a partire.

Grazie ai contributi a fondo perduto per l’agricoltura si può finanziare l’acquisto di macchinari, attrezzature e servizi oppure la costruzione di stalle, cantine, magazzini ecc.. che si reputano necessari per avviare l’attività.

Per accedere a queste misure a favore delle imprese agricole, bisogna rivolgersi, anzitutto, agli Assessorati Regionali all’agricoltura. Monitorare il sito web della Regione nella quale si intende operare l’investimento è un ottimo modo per restare aggiornati sui nuovi bandi, oppure rivolgersi ai Centri di Assistenza Agricola (CAA) autorizzati dalle Regioni.

Oltre a queste opportunità, ci sono anche i finanziamenti per l’agricoltura gestiti direttamente dall’Unione Europea. In questo caso non si fa riferimento a specifici bandi, ma è possibile inviare la proposta di un progetto, in base alle linee guida previste dalla Commissione Europea.

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Finanziamenti a fondo perduto per le start up

Alcune agevolazioni si rivolgono in modo specifico alle start up innovative di nuova costituzione o costituite da meno di 5 anni. Per accedere ai bandi, le giovani imprese devono anche possedere altri requisiti che riguardano il fatturato, gli investimenti e l’oggetto sociale indicato nello statuto.

Anche in questo caso bisogna fare riferimento alle indicazioni contenute nei bandi e presentare la domanda all’agenzia che lo gestisce. In genere non occorre rispettare una precisa scadenza, ma le domande di finanziamento vengono accettate (se ci sono tutti i requisiti) fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

L’erogazione dei contributi a fondo perduto non è l’unico supporto di cui possono usufruire le start up. Incubatori e acceleratori d’impresa possono affiancare le imprese nel percorso di crescita e sviluppo, fornendo strumenti come consulenze e tutoraggio.

Grazie ai capitali ricevuti e al supporto di incubatori e acceleratori d’impresa, le start up hanno tutti gli strumenti necessari per superare con successo i primi anni di vita, che sono i più difficili, e prosperare in un mercato sempre più competitivo.

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Fondo di garanzia per piccole e medie imprese

Il Fondo di garanzia per le PMI è stato istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico allo scopo di fornire una garanzia pubblica alla concessione di finanziamenti alle imprese da parte degli istituti di credito. Questo strumento di finanza agevolata rappresenta un valido aiuto per le imprese che necessitano di finanziamenti.

Il Fondo di garanzia è stato ulteriormente potenziato per far fronte alle esigenze degli imprenditori in seguito alla pandemia da Covid 19. Infatti, con i Decreti Legge Cura Italia,  Liquidità e Sostegni Bis, l’accesso al credito è diventato più semplice, si è ampliata la platea dei beneficiari e i fondi a disposizione sono aumentati.

Possono usufruire del fondo le imprese di qualunque dimensione e regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese, ma anche professionisti iscritti agli albi professionali oppure alle associazioni professionali inserite in un apposito elenco del MISE.

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Incentivi e fondi all’imprenditoria previsti dal piano 2021

 

Impresa 4.0

Gli interventi di finanza agevolata attivi nel 2021 si rivolgono a imprese e settori diversi tra loro. Impresa 4.0 è una delle principali misure proposte e prevede un credito d’imposta a favore delle imprese che hanno investito nell’acquisto di beni ad alto impatto tecnologico entro il 31 dicembre 2021.

Si tratta di beni strumentali indispensabili per traghettare le imprese nella cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”, come quelli legati all’automazione, al machine learning e all’interconnettività.

Sono coperte dall’agevolazione anche le spese per l’acquisto di beni strumentali, beni immateriali e i finanziamenti riconducibili alla formazione aziendale necessaria per l’adeguamento tecnologico.

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Nuove Imprese a Tasso Zero

Anche nel 2021 restano attivi gli incentivi , una misura che è stata introdotta nel 2015 e che ha permesso di erogare finora oltre 131 milioni. Questo intervento di finanza agevolata si colloca a metà strada tra un finanziamento a tasso zero e un contributo a fondo perduto.

Infatti, le imprese beneficiarie sono tenute a restituire solo l’80% del prestito erogato, purché le spese del piano d’impresa rientrino tra quelle ammissibili. Col capitale ricevuto è possibile acquistare macchinari, impianti, opere murarie, software, servizi di ICT, brevetti, licenze, marchi e consulenze. Sono coperte anche le spese per costituire la società e quelle legate alla stipula del finanziamento.

La platea dei beneficiari è molto ampia, infatti comprende i giovani tra i 18 e i 35 anni e le donne di tutte le età. Qualora la compagine sociale sia formata anche da chi non è in possesso di questi requisiti, si richiede che il 51% dei soci siano giovani fino a 35 anni oppure donne di tutte le età.

Anche l’età dell’impresa è un fattore decisivo, perché possono accedere al finanziamento solo le realtà imprenditoriali che non abbiano più di 5 anni. Quando le imprese hanno meno di 3 anni, le spese ammissibili includono anche le consulenze, le spese relative alla stipula del finanziamento e quelle connesse alla costituzione delle società.

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Resto al Sud

Tra le misure di finanza agevolata ricordiamo anche che tramite le banche convenzionate è disponibile Resto Al Sud, un contributo erogato alle imprese e ai liberi professionisti con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

L’agevolazione è stata estesa anche a imprese e professionisti che hanno sede nelle aree colpite dal terremoto del centro Italia, nel Lazio, nelle Marche e in Umbria. I richiedenti devono avere in ogni caso un’età compresa tra 18 e 55 anni.

I beneficiari di Resto al Sud sono tenuti alla restituzione solo del 50% dell’importo erogato, mentre il restante 50% rappresenta il contributo a fondo perduto.

Le spese ammissibili comprendono la ristrutturazione e manutenzione dei beni immobili, l’acquisto di macchinari e attrezzature, software, servizi di ICT e spese di gestione, come ad esempio canoni di locazione o acquisto di materie prime.

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La “Nuova Sabatini” Beni Strumentali

Per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese, il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato dei fondi finalizzati all’acquisto in leasing di macchinari, impianti, attrezzature e tutti quei beni che sono strumentali allo svolgimento dell’attività d’impresa.

Grazie alla misura Beni strumentali, detta anche “Nuova Sabatini”, le piccole e medie imprese possono accedere a questi fondi, purché rispettino alcuni requisiti:

  • Le PMI devono essere regolarmente iscritte nel Registro delle Imprese (o in alternativa nel Registro delle Imprese di Pesca);
  • Non si devono trovare in stato di liquidazione volontaria e non devono essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • Non si deve trattare di imprese che abbiamo ricevuto, senza rimborsarlo, degli aiuti non ammessi dalla Commissione Europea perché incompatibili;
  • Le imprese devono essere in buona salute e non in difficoltà;
  • Possono risiedere all’estero, purché venga aperta una sede operativa in Italia prima che l’investimento sia ultimato;
  • Le PMI possono operare in tutti i settori produttivi, ad eccezione di quello finanziario e assicurativo, purché non si tratti di attività di esportazione che comportino l’utilizzo preferenziale di prodotti interni rispetto a quelli di importazione.

I finanziamenti previsti dalla “Nuova Sabatini” possono coprire interamente o parzialmente l’investimento previsto. Inoltre, l’agevolazione può essere assistita anche dal Fondo di garanzia per le PMI fino all’80%.

Il finanziamento deve avere una durata non superiore a 5 anni, mentre l’importo finanziato dev’essere compreso tra 20.000 euro e 4 milioni.

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Come ottenere i finanziamenti agevolati

L’accesso alle misure di finanza agevolata è regolato in modo diverso a seconda dell’istituzione o dall’agenzia che lo gestisce. Ad esempio, per ottenere i benefici di Impresa 4.0, bisogna inviare la domanda al Ministero dello Sviluppo Economico.

In questo caso la comunicazione dovrà essere inviata a conclusione del periodo d’imposta a cui le spese si riferiscono. Il modello da utilizzare e la documentazione da inviare sono specificati nel decreto attuativo.

Nel caso delle agevolazioni previste da Nuove Imprese a Tasso Zero e Resto al Sud (disponibili esclusivamente tramite le banche finanziatrici che hanno aderito), è Invitalia ad occuparsi della gestione delle domande. Bisogna quindi prendere tutte le informazioni necessarie sulle procedure sul sito web di Invitalia e inviare la documentazione .

Nel caso delle misure della “Nuova Sabatini”, la richiesta di finanziamento va presentata ad una delle banche o degli intermediari finanziari aderenti.

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TRASPARENZA

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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