Space economy: quali sono le opportunità per l’Italia e cosa prevede il PNRR
A Devil Hills, in North Carolina, è una ventosa giornata autunnale. Di buon
mattino, i fratelli Wright preparano il Flyer I, prototipo di macchina volante figlia della seconda rivoluzione industriale. È il 17 dicembre 1903. I costruttori
ancora non lo sanno ma, a breve, poggeranno le fondamenta dell’aviazione,
aprendo i cieli al dominio dell’uomo. Una voglia di infinito che, nel bene e nel male, porterà l’umanità a varcare i confi ni del proprio pianeta, atterrando sulla Luna il 20 luglio 1969.
Meno di 66 anni separano il primo breve e traballante volo dalla passeggiata di Neil Armstrong. Oggi lo spazio è di nuovo un interesse prioritario per l’economia, attraendo investimenti, fondi pubblici e progetti di sviluppo internazionali. È la cosiddetta “Space Economy”, in cui l’Italia gioca un ruolo fondamentale. Ma quanto vale l’economia dello spazio?
Verso l’infinto e oltre
La definizione “Space Economy” indica l’intera gamma di attività che creano valore e benefici nel corso di esplorazione, ricerca, comprensione, gestione e utilizzo dello spazio extra-atmosferico. Include tecnologie spaziali e digitali che impattano su diversi settori, generando una catena del valore cross-settoriale.* La Space Economy, dunque, non riguarda solo chi è alla ricerca di nuove galassie ma anche, ad esempio, le imprese che offrono servizi digitali e applicazioni con l’uso di dati ottenuti tramite satellite. Una filiera divisa fra upstream, ossia la realizzazione delle infrastrutture e la ricerca, e downstream, ossia l’implementazione dei dati nell’economia.
A livello mondiale, considerando l’indotto e ogni aspetto correlato, la Space Economy vale circa 464 mld $**. Un mercato su cui scommette l’Europa: tra il 2021 e il 2027, il bilancio complessivo UE destinato allo spazio è di 14,8 mld di euro, il più alto di sempre. La parte “core” del settore, invece, vale circa 100 mld $, di cui 62 mld $ investiti dagli USA, 24 dei quali compongono il budget annuale della NASA. Ad oggi, nel mondo, si contano più di 1.000 applicazioni satellitari, la maggioranza delle quali (circa 420) focalizzata sui servizi di Osservazione della Terra. Le startup della Space Economy hanno raccolto 8 mld di euro nel 2022, in rallentamento rispetto agli anni precedenti a causa dell’instabilità geopolitica e della conseguente volatilità dei mercati, che, assieme a una nuova regolamentazione, ha causato la frenata delle operazioni di SPAC.***
L’universo tricolore
Più modesto il mercato italiano: il settore dei servizi di Osservazione della Terra ha superato il valore di 200 mln di euro con 144 imprese downstream, per lo più pmi, che offrono soluzioni di innovazione digitale basate su tecnologie satellitari. Il 65% del fatturato del settore è legato a enti pubblici (locali, nazionali e sovranazionali) e Agenzie Spaziali. Il resto è generato dalla domanda delle imprese che ad ogni livello, dalla multinazionale alla startup, investono nei servizi di Osservazione della Terra. Un comparto eterogeneo che coinvolge, ad esempio, agricoltura e pesca, edilizia, infrastrutture, finanza, assicurazioni e perfino la tutela della fauna.***
L’Italia gioca un ruolo importante negli equilibri continentali: il nostro Paese è quinto al mondo e secondo in Europa per spesa in Space Economy in rapporto al Pil, oltre ad essere tra i fondatori e terzo contribuente dell’ESA. L’Italia, inoltre, è uno dei 9 Paesi dotati di un’agenzia spaziale nazionale. Gli investimenti nella Space Economy sono trainati da due elementi principali: il Piano Strategico Nazionale e il PNRR.
La corsa allo spazio fra Piano Nazionale e PNRR
Il Piano Strategico Nazionale, datato 2016, prevede investimenti per circa 4,7 mld di euro, coperti al 50% da risorse pubbliche, e si articola su 5 direttive: telecomunicazioni satellitari; supporto al progetto GALILEO; sviluppo dell’Infrastruttura Galileo PRS per la navigazione satellitare; supporto al sistema di osservazione terrestre Copernicus; esplorazione spaziale e sviluppi tecnologici connessi.
Il PNRR, d’altro canto, stanzia 1,49 mld di euro, ai quali si aggiungono 800 mln del Fondo Complementare, per la creazione di nuove tecnologie per l’osservazione dello spazio. L’obiettivo è sviluppare connessioni satellitari che contribuiscano alla transizione digitale e all’abilitazione di tecnologie di comunicazione sicure ed effi cienti. Il PNRR comprende quattro progetti:
- Satcom, ossia la progettazione di sistemi Internet of Things basati su piccoli satelliti, potenziamento delle telecomunicazioni fotoniche e sviluppo dei prototipi per la comunicazione quantistica.
- Osservazione della Terra, ossia la creazione di un sistema di monitoraggio di terra, mare e atmosfera tramite una costellazione di satelliti per il telerilevamento, a cui aggiungere altre attività come, ad esempio, la realizzazione di un incubatore di app e servizi nel Mezzogiorno.
- Space Factory, ossia la costruzione di strutture di fabbricazione digitale, assemblaggio e collaudo per piccoli satelliti, a cui aggiungere la ricerca e sviluppo, con annessa creazione di prototipi, per la realizzazione di propulsori e lanciatori di futura generazione a basso impatto ambientale.
- In-Orbit Economy, ossia la gestione del traffico spaziale e dell’interoperabilità in orbita, con l’aumento della capacità nazionale di sorveglianza e tracciamento spaziale tramite una rete di sensori.
Ma in che modo un settore che prima aveva enormi barriere d’accesso, economiche e tecnologiche, riesce ad attrarre l’interesse di imprese di ogni genere? La ragione è duplice: in primis, la miniaturizzazione di sistemi complessi. Il nuovo standard dimensionale consente la produzione di nano-satelliti di meno di 10 kG, riducendo costi e risorse consumate. Il secondo motivo risiede nel frazionamento della filiera, che permette di soddisfare con maggiore facilità le esigenze di nuovi utenti e favorire l’erogazione di nuovi servizi. Insomma, se un weekend sulla Luna è ancora fantascienza, lo spazio sarà sempre più presente nella nostra vita quotidiana.
Contenuti a cura di Class CNBC
*OCSE/Enea
** Space Economy Report, 9th edition – Euroconsult
*** La Space Economy italiana è in rampa di lancio – Osservatorio Politecnico di Milano
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