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Finanziamenti Imprenditoria Femminile: fondo perduto, bandi e agevolazioni

Finanziamenti Imprenditoria Femminile: fondo perduto, bandi e agevolazioni
29/11/2019

Le imprese al femminile sono in forte aumento e per favorire i business in rosa, il Governo ha messo a punto dei finanziamenti per l’imprenditoria femminile a fondo perduto e non solo. Le nuove misure di supporto a queste imprese hanno preso il via nel 2014 e, visto il successo riscontrato tra le imprenditrici, sono state prorogate di anno in anno.

Si tratta di incentivi di vario tipo, dall’abbattimento del tasso d’interesse al supporto economico in fase di start up oppure nel momento in cui le imprese rosa attraversano delle temporanee difficoltà. Per scoprire tutti i vantaggi dei finanziamenti, il punto di partenza sono sempre i bandi e i requisiti per l’accesso.

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Imprenditoria femminile: definizione e normativa

Le iniziative a favore delle imprenditrici in Italia sono attive fin dal 1992, ma a partire dal 2014 gli incentivi all’imprenditoria femminile hanno cambiato veste. Da un lato, nell’ambito del Fondo di garanzia per le PMI, è stata creata una sezione speciale dedicata alle imprese al femminile e dall’altro è stato attivato un piano di finanziamenti per le imprese in rosa e per le libere professioniste.

Dal 2016 sono attive anche misure per favorire l’autoimprenditorialità che prevedono la concessione di mutui a tasso zero, mentre altre iniziative sono rivolte alle start up al femminile.

Chi sono esattamente le beneficiarie di questi finanziamenti e agevolazioni? Sono le titolari di imprese individuali, le società di persone e cooperative che sono costituite da donne per il 60% e le società di capitali in cui le donne detengono i due terzi del capitale sociale e rappresentano i due terzi degli organi di amministrazione. In qualche caso i benefici si estendono anche alle lavoratrici autonome e libere professioniste.

La definizione di imprese femminili, contenuta nella legge 215/92, è quindi molto ampia e abbraccia realtà molto diverse tra loro. Il comune denominatore è rappresentato dalla presenza femminile, che deve essere predominante.

Finanziamenti per l’imprenditoria femminile a fondo perduto: dove trovare bandi sempre aggiornati

Le agevolazioni più convenienti per le imprenditrici sono i finanziamenti a fondo perduto per donne, che offrono la possibilità di rimborsare solo una percentuale dell’intero prestito. La parte rimanente del finanziamento viene erogata da istituzioni o pubbliche amministrazioni e non è prevista alcuna restituzione, che rimane quindi a carico di questi enti.

Per usufruire dei benefici, bisogna avere tutti i requisiti previsti dai bandi pubblici, che in genere sono gestiti dalle pubbliche amministrazioni o da agenzie specializzate a partecipazione statale.

Il punto da cui partire sono quindi i bandi, che bisogna consultare periodicamente per conoscere le varie opportunità che si presentano. Molto spesso si tratta di agevolazioni che riguardano specifici settori o aree d’Italia, da vagliare bene in base al business avviato (o da avviare) da parte delle imprenditrici.

Per trovare online i bandi sempre aggiornati, alcuni portali si rivelano lo strumento ideale. Uno di questi è offerto da Unioncamere ed è dedicato esclusivamente all’imprenditoria femminile. Sul portale di Unioncamere si trovano i bandi suddivisi per area geografica e in ordine cronologico decrescente, in modo da avere subito a portata di mano i più recenti.

I finanziamenti a fondo perduto per le imprenditrici si possono cercare anche tra i bandi alimentati dalle istituzioni europee. Il punto di riferimento per fare questa ricerca è il portale Contributi Europa, che propone un ricco database che conta centinaia di bandi, archiviati per settore produttivo e regione e con la possibilità di attivare delle notifiche tramite email.

Il sito web di Invitalia rappresenta un’altra valida risorsa per la ricerca di finanziamenti declinati al femminile. L’agenzia è specializzata nella gestione di finanziamenti pubblici per la nascita e crescita delle imprese e alcune misure sono rivolte a determinate categorie di imprenditrici, come il contributo a fondo perduto pensato per Meridione e chiamato Resto al Sud.

Le altre agevolazioni per l’imprenditoria femminile

I bandi attivi cambiano in continuazione e quando i finanziamenti a fondo perduto non sono disponibili, ci sono altri tipi di incentivi per accelerare la nascita o la crescita di imprese femminili.

Tra le soluzioni più interessanti ideate per le PMI in rosa e le libere professioniste, alcune rientrano nel Protocollo d’Intesta stipulato nel 2014 tra diversi enti e istituzioni, tra cui spiccano il Ministero dello Sviluppo Economico, il Dipartimento delle Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio, l’Abi e Confindustria.

Nella fattispecie, sono state pensate tre diverse aree d’intervento:

  • Investiamo nelle donne, che prevede finanziamenti per lo sviluppo di imprese femminili e i progetti delle libere professioniste;
  • Donne in start up, che propone finanziamenti per avviare nuove imprese;
  • Donne in ripresa, che sostiene le imprese femminili e le lavoratrici autonome in difficoltà.

I vantaggi di queste soluzioni non finiscono qui, perché questi finanziamenti sono assistiti anche da una sezione speciale del Fondo di Garanzia per le PMI. Inoltre sono previste agevolazioni per tutta la durata del prestito, che può essere sospeso per un periodo fino a 12 mesi per far fronte a particolari esigenze di salute o nelle ipotesi di maternità delle imprenditrici.

I benefici per le imprese in rosa quindi non mancano, bisogna solo valutare quale è più adatto al proprio business e se i bandi includono il progetto imprenditoriale che si vuole realizzare.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali ed economiche si rinvia ai Fogli Informativi disponibili in Filiale e sul sito www.bancobpm.it. L’erogazione dei finanziamenti è subordinata alla normale istruttoria della Banca.

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