Fondi rotativi: cosa sono
Per aiutare tutte quelle piccole e medie imprese che hanno difficoltà nell’accesso al credito, l’Unione Europea permette agli Stati membri di concedere agevolazioni fiscali e finanziamenti finalizzati all’investimento in nuovi progetti o alla creazione di nuove aziende. Tra i tanti strumenti a disposizione, uno dei più utilizzati è il fondo rotativo, un fondo, gestito direttamente da Stato e Regioni, che punta ad aiutare concretamente le aziende sul territorio.
In questo nuovo articolo della nostra sezione dedicata alle imprese approfondiremo insieme cos’è il fondo rotativo, come si può ottenere, e quali sono i vantaggi che offre.
Cos’è il fondo rotativo?
Il fondo rotativo, revolving fund in inglese, è essenzialmente uno strumento che permette a un’impresa di accedere a finanziamenti a tasso agevolato al fine di effettuare investimenti in nuovi progetti. La particolarità di questo strumento consiste proprio nella circolarità, o meglio, nella rotazione del denaro: i soldi con i quali un’impresa ripaga il prestito, infatti, vengono successivamente utilizzati per finanziarne degli altri creando così un circolo virtuoso che dona continua linfa al fondo e lo rende tecnicamente inesauribile.
Il fondo rotativo mira a finanziare svariate tipologie di obiettivi aziendali, dall’investimento in nuovi strumenti utili alla crescita all’aiuto concreto per evitare crisi o fallimenti, mantenendo dei tassi agevolati che consentano il raggiungimento dello scopo. L’accesso a questo fondo, essendo di ampio raggio, è consentito ad aziende dei settori più disparati, dal turismo all’agricoltura, passando per l’artigianato e altri servizi. Ora che abbiamo visto cos’è, vediamo insieme come funziona il fondo rotativo per le imprese e quali sono i requisiti per potervi accedere.
Come funziona il fondo rotativo per le imprese?
Come abbiamo visto, il fondo rotativo per le imprese è erogato a livello europeo con gestione diretta degli enti nazionali come Stato e Regioni, i quali creano fondi rotativi con varie finalità che spaziano dall’innovazione tecnologica all’efficientamento energetico fino ai finanziamenti green.
Un’impresa che vuole accedere al fondo, dopo aver verificato di essere in possesso dei requisiti presenti nei bandi, dovrà farne richiesta al Ministero o alla Regione che eroga il fondo allegando un business plan e un piano operativo per l’utilizzo del denaro.
Normalmente la quota di finanziamento agevolato arriva a coprire il 50% del finanziamento stesso, percentuale che può arrivare fino al 90% qualora si tratti programmi di ricerca e sviluppo. Il finanziamento sarà quindi suddiviso in una quota a tasso agevolato e una quota a tasso di mercato, generalmente concessa da un istituto di credito, e avrà una durata massima di 15 anni con rate a cadenza semestrale.
In termini di interessi, le quote variano in base alla tipologia di finanziamento richiesto: generalmente i tassi si attestano a quote inferiori all’1% nominale annuo, e risulta quindi particolarmente vantaggioso sia in termini di interessi che di tempistiche di rientro, consentendo così, alle aziende che ne fanno richiesta, la necessaria tranquillità per l’estinzione del debito.
Il fondo rotativo, quindi, è un importante strumento che permette alle aziende di potersi rinnovare e, allo stesso tempo, di poter contribuire alla circolazione del denaro, fornendo così un aiuto ad altre aziende in un ciclo potenzialmente infinito.
L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.
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