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Temporary Framework: novità sugli aiuti di stato per il 2023

Temporary Framework
25/09/2023

Per far fronte alle gravi problematiche generatesi a seguito dell’emergenza legata al Covid-19, in particolare sul tema delle ripercussioni economiche subite da migliaia di aziende, l’Unione Europea ha emanato un quadro temporaneo di agevolazioni a sostegno dell’economia denominato Temporary Framework sugli aiuti di stato. Ma di cosa si tratta esattamente e come funziona? In questo approfondimento analizzeremo nel dettaglio cos’è il Temporary Framework, quali sono le sue caratteristiche e quali sono tutte le novità per il 2023.

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Temporary Framework: cos'è e significato

Il Temporary Framework, il cui significato dall’inglese è “quadro temporaneo”, è una norma, a validità appunto temporanea, che l’Unione Europea ha istituito a seguito delle pesanti ripercussioni di natura economica causate dal Covid-19. La norma prevede che gli stati membri possano adottare misure di sostegno alle imprese attraverso l’attivazione di regimi specifici di aiuti di Stato in deroga alla disciplina ordinaria.

La disciplina ordinaria degli aiuti di Stato è contenuta all’interno degli artt. 107, 108 e 109 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea) e stabilisce quali sono le eccezioni che possono consentire, allo Stato, di concedere aiuti al mercato interno. La deroga all’art. 107 stabilisce i parametri entro i quali uno Stato membro può intervenire economicamente per aiutare le aziende in difficoltà a seguito dell’emergenza pandemica (il Temporary Framework ha già un precedente, nel 2009, a seguito della crisi finanziaria), parametri da rispettare in ogni casistica e che riguardano, in particolare, le sovvenzioni dirette alle imprese, la garanzia dello Stato sui prestiti bancari e le agevolazioni sui prestiti.

Da marzo 2022 è stato introdotto anche il Temporary Crisis Framework, che ha, come finalità, quella di aiutare le aziende che hanno risentito maggiormente delle conseguenze legate alla crisi Russia-Ucraina. Tutte le aziende che intendono fare richiesta degli aiuti previsti da questo regime dovranno rispettare requisiti ben precisi: vediamoli insieme.

Come accedere al Temporary Crisis Framework

dichiarazione comprovante la necessità di ottenere liquidità a causa delle ripercussioni, sia dirette che indirette, provocate dalla crisi Russia-Ucraina, che si tratti di problematiche legate al caro prezzo delle materie prime, a difficoltà nelle importazioni o esportazioni, o all’aumento dei costi per il caro energia. Per le imprese che richiederanno finanziamenti sono previsti diversi limiti: un limite temporale del finanziamento, fissato a 8 anni, e un limite finanziario per il quale è previsto che la cifra richiesta non superi il 15% dell’importo medio dei ricavi degli ultimi tre esercizi conclusi o il 50% dei costi, sostenuti nell’anno precedente, per le forniture di energia. Il limite finanziario di cui sopra – nel solo caso di “imprese a forte consumo di energia” (cfr art. 17, par. 1, lett. a), primo comma, della direttiva 2003/96/CE) che accedono alla garanzia Sace SupportItalia – prevede una deroga fino ad importo garantito massimo di 25 milioni di euro per singola impresa beneficiaria.

Temporary Framework 2023: quali novità?

Come abbiamo visto, la guerra in Ucraina ha causato, indirettamente, una proroga del Temporary Framework, che nel 2023 andrà a sostenere tutte quelle aziende che, a causa del conflitto, hanno avuto ripercussioni dal punto di vista economico.

Le novità introdotte sono molteplici, tra le più rilevanti troviamo gli “Aiuti di importo limitato”, vale a dire sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali, garanzie o prestiti concedibili fino al 31 dicembre 2023, che non possono superare i 2 milioni di euro (l’importo viene ridotto a 250.000 e 300.000 euro per le imprese operanti nei settori agricolo e della pesca).

Un’altra tipologia di aiuto molto rilevante è rappresentata dalle garanzie pubbliche sui nuovi prestiti e dai prestiti agevolati: si tratta essenzialmente di prestiti volti all’aiuto delle aziende che hanno risentito del conflitto in termini di investimenti e fatturato, e che, come abbiamo visto in precedenza, non possono eccedere il 15% del fatturato complessivo dei tre esercizi precedenti o il 50% dei costi energetici sostenuti nell’anno precedente.

Esistono anche altre due tipologie di aiuti: quelli destinati a sostenere i costi dovuti agli incrementi di energia elettrica e gas, sempre concedibili fino al 31 dicembre 2023, e quelli finalizzati all’incremento dell’utilizzo di energie rinnovabili e dello stoccaggio di energia che, invece, possono essere erogati fino al 31 dicembre 2025.

Come abbiamo visto le novità sono molte, e si tratta di aiuti che possono interessare ed essere utili a decine di migliaia di aziende che hanno risentito, direttamente o indirettamente, delle pesanti conseguenze che la guerra in Ucraina ha avuto sul lavoro, sulle forniture e sui loro costi.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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