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Certificates: cosa sono e come funzionano?

Certificates
12/06/2023

Tra gli strumenti finanziari con più ampio raggio di azione, i certificates sono  tra quelli più utilizzati per gli investimenti, in quanto offrono una grande varietà di profili sia dal punto di vista del rischio che del rendimento. Particolarmente apprezzata dagli investitori è anche la loro capacità di generare rendimenti positivi in scenari di mercato differenti, garantendo anche la protezione del capitale investito. Ma esattamente cosa sono i certificates e come si utilizzano? Vediamolo insieme.

Certificates

Cosa sono e come funzionano i certificates?

Come abbiamo anticipato, i certificates, detti anche certificati di investimento, sono degli strumenti finanziari caratterizzati da una vasta gamma di profili di rischio e rendimento che consentono di soddisfare svariate esigenze di investimento. Ma cosa sono, quindi, i certificati di investimento? Si tratta, essenzialmente, di derivati cartolarizzati, vale a dire un insieme di contratti di opzione, emessi da istituti finanziari, che vengono incorporati in un titolo e possono essere negoziati come tale, che hanno una data di scadenza e che, in genere, danno la possibilità di ottenere dei premi oltre al capitale investito.

I certificati di investimento offrono un’esposizione all’andamento del prezzo di un sottostante (ad es. un indice, basket di indici, singola azione o un tasso di cambio), sia al rialzo che al ribasso. Inizialmente al certificato viene associato un valore, detto strike price, le variazioni del sottostante determinano, successivamente, eventuali guadagni o perdite. Un’importante caratteristica dei certificates è la protezione del capitale che permette, nel caso in cui il valore del sottostante non perda oltre una determinata percentuale, di riottenere per intero il proprio capitale: questa importante garanzia, se da un lato permette all’investitore di ridurre il rischio, dall’altro limita le potenzialità di rendimento dell’investimento effettuato.

Tipologie di certificates

Vediamo ora quali sono le differenti tipologie di certificates:

  • Certificates a capitale protetto: questa tipologia di certificates garantisce, all’investitore, la protezione completa del capitale investito nel caso venga sottoscritto in fase di collocamento e detenuto fino al rimborso del titolo. Come visto in precedenza, scegliendo di proteggere il proprio capitale, si abbassa anche il valore della potenziale rendita.
  • Certificates a capitale condizionatamente protetto: Questi prodotti finanziari offrono una garanzia parziale del capitale, condizionata al non raggiungimento di determinati livelli di barriera stabiliti al momento dell’emissione. In questo caso, a fronte di un rischio più elevato ma comunque limitato, l’eventuale remunerazione sarà più alta.
  • Certificati a capitale non protetto: questa tipologia di certificates, al contrario delle precedenti, non offre alcuna protezione del capitale investito ed è legata esclusivamente all’andamento del sottostante di riferimento. Alcuni prodotti prevedono la partecipazione ai movimenti del sottostante in modo più o meno proporzionale.

Certificates: pro e contro

Uno dei vantaggi più rilevanti dei certificates è la possibilità, per gli investitori che decidono di allocare dei capitali, di ottenere una rendita periodica, così come per coloro che vogliono ottenere dei rendimenti con orizzonti temporali più ampi.

Un altro aspetto fondamentale, come abbiamo già visto con i certificati di investimento a capitale garantito, è la possibilità di legare il proprio investimento a un sottostante con la sicurezza che il proprio capitale sia protetto o garantito, limitando o escludendo del tutto eventuali perdite.
Dunque a quale rischio sono soggetti i certificati di investimento? È bene sapere   che si tratta di titoli soggetti al rischio di default dell’emittente.

Non meno importante il tema della liquidità. Se da un lato i certificati sono quotati su mercati regolamentati e hanno di conseguenza un market maker che dovrebbe facilitare gli scambi, dall’altro sono spesso caratterizzati da book di negoziazione tendenzialmente meno “ricchi” rispetto ad altri strumenti e bid-ask spread relativamente ampi.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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