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Cuneo fiscale: che cos’è e come influisce sullo stipendio netto?

Cuneo Fiscale
17/03/2025

Il cuneo fiscale è un concetto spesso menzionato nelle discussioni sulle retribuzioni, ma cosa significa esattamente? In termini semplici, rappresenta la differenza tra il costo totale del lavoro per il datore di lavoro e lo stipendio netto che il lavoratore effettivamente percepisce. Si tratta di una somma composta da contributi previdenziali e imposte, sia a carico del lavoratore che del datore di lavoro.

 

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Come funziona il cuneo fiscale?

Quando guardiamo la busta paga, vediamo il nostro stipendio lordo, ovvero il valore teorico concordato con il datore di lavoro. Questo importo, però, non è ciò che effettivamente percepiamo. Prima di arrivare allo stipendio netto, vengono sottratte varie voci, principalmente:

  1. Contributi previdenziali: Questi servono a finanziare la nostra futura pensione e altri servizi sociali. Circa il 9-10% dello stipendio lordo è a carico del lavoratore, mentre una quota maggiore è a carico del datore di lavoro.
  2. Imposte sul reddito (IRPEF): Una volta sottratti i contributi, si calcolano le imposte in base agli scaglioni di reddito. Le aliquote variano dal 23% al 43%, a seconda del reddito annuale.
  3. Altre trattenute: In alcune buste paga potrebbero esserci trattenute aggiuntive, come addizionali regionali o comunali, oppure contributi per assistenza sanitaria integrativa.

Impatto sullo stipendio netto

Tutti questi elementi contribuiscono a ridurre lo stipendio lordo, portandoci al netto, ovvero ciò che viene effettivamente accreditato sul conto corrente. Più elevato è il cuneo fiscale, maggiore sarà la differenza tra il costo sostenuto dal datore di lavoro e lo stipendio netto del lavoratore.

 

Come ridurre il cuneo fiscale?

Ridurre il cuneo fiscale è un obiettivo spesso discusso nelle politiche economiche, in quanto permetterebbe di aumentare lo stipendio netto senza gravare eccessivamente sui datori di lavoro. Alcuni interventi recenti, come la riduzione delle aliquote contributive per i lavoratori a basso reddito, mirano proprio a questo.

Esempio pratico di calcolo

Prendiamo come esempio una famiglia composta da 3 persone, con un reddito complessivo di 30.000€, un patrimonio mobiliare di 10.000€, e una casa di proprietà con un valore catastale di 100.000€. Sottratte le eventuali detrazioni, il valore totale viene diviso per il coefficiente di equivalenza (2,04 per 3 persone). Il risultato sarà l’ISEE della famiglia.

A cosa serve l'ISEE?

L’ISEE viene richiesto per accedere a vari bonus e agevolazioni, come borse di studio, riduzioni su servizi pubblici, agevolazioni sanitarie e sussidi. È un indicatore indispensabile per valutare la capacità economica di una famiglia e il livello di supporto necessario.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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