Premio di produzione: come viene calcolato e quali sono i suoi benefici fiscali

Il premio di produzione è una somma aggiuntiva che le aziende possono riconoscere ai propri dipendenti in base ai risultati raggiunti. Questo incentivo è collegato a obiettivi specifici e presenta alcuni vantaggi fiscali.

Il premio di produzione è spesso calcolato in base a:

• Obiettivi individuali: legati alla produttività o a risultati personali.
• Obiettivi collettivi: come il raggiungimento di standard aziendali di qualità o efficienza.

Il premio può essere una percentuale del salario base o può basarsi su parametri di rendimento specifici.

I premi di risultato sono somme di ammontare variabile la cui corresponsione è legata dai contratti collettivi aziendali o territoriali a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione.

I contratti:

• collegano l’erogazione del premio a tali incrementi;
• prevedono criteri di misurazione e verifica degli incrementi, che consentano di stabilire se vi sia stato un miglioramento delle performance aziendali;
• individuano il periodo di tempo congruo.

Le somme erogate sotto forma di premi di risultato possono essere assoggettate a imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali pari al 10%. Per i premi e le somme erogati nell’anno 2024, l’imposta sostitutiva è ridotta al 5%.

Per l’applicazione dell’imposta sostitutiva è necessario che:

• nel periodo congruo sia stato realizzato l’incremento di almeno uno degli obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione;
• l’incremento sia stato verificato e misurato in modo oggettivo attraverso gli indicatori previamente individuati in sede di contrattazione e riportati nella sezione 6 del modello;
• il raggiungimento degli obiettivi prefissati sia collegato con l’erogazione del premio.
• L’importo massimo delle somme che possono essere assoggettate a imposta sostitutiva è di 3.000 euro lordi.

Destinatari dell’agevolazione sono i lavoratori del settore privato:

• con contratto di lavoro subordinato (compresi i somministrati);
• titolari, nell’anno precedente a quello di percezione delle somme agevolabili, di un reddito di lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro.

Alcune aziende offrono la possibilità di convertire il premio in servizi di welfare aziendale, come contributi per asili, buoni pasto o corsi di formazione. Questa scelta può portare ulteriori vantaggi fiscali: spesso, il welfare aziendale non è tassato, consentendo ai dipendenti di sfruttare appieno il premio di produzione.

Il lavoratore può sostituire il premio, in tutto o in parte, con beni e servizi di welfare aziendale, esclusi, entro determinati limiti, dalla formazione del reddito di lavoro dipendente, con conseguente esenzione dalla tassazione ordinaria e sostitutiva. Per la sostituzione occorre la sussistenza delle seguenti condizioni:

– le somme devono costituire premi o utili potenzialmente assoggettabili all’imposta sostitutiva;

– tale facoltà deve essere prevista dal Contratto Collettivo di secondo livello;

– l’irrilevanza reddituale dei premi o utili fruiti sotto forma di benefit deve rispettare sia il limite massimo delle somme assoggettabili al prelievo sostitutivo sia i limiti di esenzione fissati dal TUIR.

Per molti lavoratori, il premio di produzione rappresenta una motivazione concreta per migliorare le proprie prestazioni. Inoltre, è una soluzione vantaggiosa anche per chi desidera aumentare il proprio reddito senza un’elevata pressione fiscale. Le aziende, dal canto loro, trovano nel premio uno strumento di retention e incentivazione.

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