Quanto costa investire?
12/08/2024
Investire è un’attività complessa che comporta una serie di costi, i quali possono variare notevolmente in base al tipo di investimento, alla piattaforma utilizzata e alle strategie adottate. Comprendere questi costi è fondamentale per gli investitori, al fine di ottimizzare i propri rendimenti netti. In questo articolo esamineremo i principali costi associati agli investimenti e forniremo alcune indicazioni su come gestirli al meglio.
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Commissioni del broker
Il primo costo da considerare quando si investe è rappresentato dalle commissioni del broker. Questi sono i costi addebitati per l’acquisto e la vendita di titoli. Le commissioni possono essere strutturate come una tariffa fissa per transazione oppure come una percentuale dell’importo scambiato. Ad esempio, se si utilizza una piattaforma di trading online, si potrebbero pagare 5 euro per ogni transazione, oppure lo 0,5% dell’importo totale dell’operazione. È importante confrontare le commissioni di diversi broker per trovare l’opzione più conveniente, soprattutto se si prevede di effettuare molte operazioni.
Spread
Un altro costo significativo è lo spread, ossia la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita di uno strumento finanziario. Gli spread possono variare in base alla liquidità del titolo: le azioni di grandi aziende, che sono molto liquide, tendono ad avere spread ridotti, mentre i titoli meno liquidi possono avere spread più ampi. Ad esempio, se si acquista un’azione a 100 euro e il prezzo di vendita è 99,50 euro, lo spread è di 0,50 euro. Ridurre gli spread è possibile scegliendo titoli con elevata liquidità o operando in momenti di mercato con volumi elevati.
Commissioni di gestione e performance
Quando si investe in fondi comuni di investimento, sia a gestione attiva che passiva, è necessario considerare le commissioni di gestione. Queste vengono detratte direttamente dal valore del fondo e possono variare notevolmente. I fondi a gestione attiva, che cercano di battere il mercato, tendono ad avere commissioni più elevate rispetto ai fondi a gestione passiva, che replicano un indice di mercato. Alcuni fondi applicano anche commissioni di performance, addebitate se il fondo supera determinati obiettivi di rendimento. È essenziale valutare queste commissioni in relazione ai rendimenti storici del fondo per capire se l’investimento è conveniente.
Commissioni di uscita
Alcuni fondi potrebbero addebitare una commissione di uscita se si vende la propria quota prima di un certo periodo di tempo. Queste commissioni servono a scoraggiare il disinvestimento rapido e a garantire una gestione più stabile del fondo. Prima di investire, è consigliabile verificare la presenza di eventuali commissioni di uscita e pianificare l’investimento di conseguenza.
Imposte
Infine, non bisogna dimenticare le imposte, che rappresentano una parte significativa dei costi di investimento. Le principali imposte da considerare sono quelle sul deposito titoli, sul capital gain (plusvalenza) e sui dividendi. Le imposte sul capital gain si applicano sui guadagni realizzati dalla vendita di titoli, mentre le imposte sui dividendi vengono applicate sui rendimenti distribuiti dalle azioni o dai fondi. È importante considerare l’impatto fiscale nel proprio piano di investimento per ottimizzare i rendimenti netti.
L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.
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