Cosa sono i certificati di deposito?
I certificati di deposito sono strumenti finanziari che permettono di depositare una somma di denaro per un periodo di tempo determinato. In cambio, si riceve un certificato che attesta il diritto al rimborso del capitale e al pagamento degli interessi alla scadenza prefissata. In pratica, si tratta di prestare denaro alla banca per un certo periodo, ricevendo in cambio un interesse.
Caratteristiche dei certificati di deposito
I certificati di deposito hanno diverse caratteristiche che li differenziano da altri strumenti finanziari.
- Versatilità: innanzitutto, sono generalmente disponibili in una vasta gamma di scadenze, generalmente tra tre mesi e cinque anni, e questo permette di adattare l’investimento alle proprie esigenze temporali.
- Un altro aspetto è la modalità di liquidazione degli interessi. I clienti possono scegliere se ricevere gli interessi maturati in un’unica soluzione alla fine del periodo di vincolo oppure tramite cedole periodiche. Questo offre una certa flessibilità nel gestire il proprio flusso di cassa.
- I certificati di deposito garantiscono la protezione del capitale investito. Alla scadenza del vincolo, il cliente riceve la somma inizialmente investita insieme agli interessi maturati.
- Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), inoltre, garantisce i depositi fino a 100.000 euro per ciascun depositante presso una stessa banca. Questo significa che anche in caso di insolvenza della banca, i depositi sono protetti fino a questo importo.
- Infine, i certificati di deposito presentano la possibilità di svincolo anticipato. Se un cliente ha bisogno di liquidità prima della scadenza del contratto, la banca consente lo svincolo anticipato della somma depositata, trattenendo però gli importi degli interessi già versati.
Differenze tra conto deposito e certificato di deposito
Paragonando i certificati di deposito ai conti deposito, si notano alcune differenze chiave. I conti deposito sono generalmente più flessibili. È possibile prelevare i fondi in qualsiasi momento senza incorrere in penali, soprattutto se il conto non è vincolato. Al contrario, una volta che i fondi sono investiti in un certificato di deposito, non è possibile ritirarli prima della scadenza senza pagare penali.
Per quanto riguarda il rendimento, i certificati di deposito tendono a offrire tassi di interesse più elevati rispetto ai conti deposito. Questo perché la banca può utilizzare il capitale depositato per un periodo di tempo più lungo e predeterminato, sapendo che non ci saranno prelievi anticipati senza penali.
In termini di operatività, i conti deposito richiedono un conto di appoggio per gestire facilmente versamenti e prelievi, rendendoli simili ai conti correnti ma con rendimenti migliori. I certificati di deposito, invece, non richiedono un conto di appoggio e l’operatività è più limitata poiché l’investimento è bloccato fino alla scadenza.
Tipologie di certificati di deposito
Esistono diverse tipologie di certificati di deposito bancario, ciascuna con caratteristiche specifiche:
- a tasso fisso: il capitale investito viene remunerato con un tasso fisso, predeterminato e costante per l’intera durata del vincolo. gli interessi vengono pagati periodicamente attraverso cedole.
- a tasso fisso con premio finale: oltre agli interessi periodici, alla scadenza è previsto un pagamento finale extra sotto forma di una cedola premio predeterminata.
- a tasso fisso “step-up”: il tasso di interesse cresce nel tempo, offrendo rendimenti sempre più elevati.
- a tasso fisso “One Coupon”: il capitale investito viene remunerato con un tasso fisso e gli interessi vengono corrisposti in un’unica soluzione alla scadenza del certificato di deposito.
- a tasso variabile o indicizzati: il rendimento dipende dall’andamento di un parametro nel tempo, come ad esempio il tasso Euribor a 12 mesi, aumentato di uno spread.
Rendimento e tassazione dei certificati di deposito
Rischi associati ai certificati di deposito
Nonostante la sicurezza offerta, i certificati di deposito presentano alcuni rischi che devono essere valutati:
- Il rischio di tasso d’interesse: se i tassi di mercato aumentano, i certificati a tasso fisso diventano meno attraenti.
- C’è anche il rischio di liquidità: i certificati con scadenza inferiore ai 18 mesi non possono essere rimborsati anticipatamente e devono essere venduti a terzi spesso a prezzi scontati.
- Rischio di distruzione del titolo: i certificati al portatore possono essere distrutti fisicamente, comportando la perdita del diritto al rimborso.
- Infine, c’è il rischio di insolvenza della banca emittente: se la banca fallisse, potrebbe non rimborsare il capitale. Tuttavia, il Fondo di Garanzia Interbancario copre fino a 100.000 euro per depositante per banca.
Alternative ai certificati di deposito
Esistono diverse alternative ai certificati di deposito, ciascuna con caratteristiche specifiche da considerare se si sta valutando un investimento:
- Conto deposito: come abbiamo visto, offre interessi competitivi e maggiore flessibilità nell’accesso ai fondi.
- Obbligazioni: Titoli di debito emessi da enti pubblici o privati che offrono rendimenti più elevati rispetto ai certificati di deposito, a fronte generalmente di un maggiore rischio.
- Titoli di Stato: Titoli emessi dallo Stato, per esempio i BTP, che offrono sicurezza e rendimenti stabili nel tempo.
- Fondi comuni di investimento: consentono agli investitori di diversificare il proprio portafoglio, investendo in una varietà di asset finanziari gestiti da professionisti del settore.
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