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Come costruire un portafoglio di investimento

08/10/2019

Tenere la liquidità sotto il materasso non è l’opzione più furba. Se pensiamo di tenere, in questo modo, i nostri risparmi al sicuro potremmo essere in grave errore: il potere erosivo dell’inflazione è infatti sempre in agguato. Proprio per questo motivo è importante imparare a investire i nostri risparmi. Facile a dirsi, ma come si fa a costruire un portafoglio di investimento?

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Le basi per costruire un portafoglio di investimento

Ogni costruzione parte sempre dalle fondamenta, quei pilastri solidi che hanno la funzione di reggere un’intera struttura. Ecco, nel caso di un portafoglio di investimento le fondamenta sono rappresentate da una serie di domande che dobbiamo porci prima di definire il nostro investimento.

  • L’orizzonte temporale: qual è la durata del nostro investimento? Stiamo investendo, e quindi ragionando, in un’ottica di breve o di medio-lungo termine?
  • L’obiettivo: perché stiamo investendo una parte dei nostri risparmi? Il nostro obiettivo è quello di avere un flusso di cassa più o meno costante nel tempo, magari per integrare la pensione, oppure è solo quello di avere un capitale finale maggiore al termine del periodo di investimento, per esempio per goderci un bel viaggio in un posto esotico oppure per acquistare una casa?
  • Il rischio: qual è il livello di rischio che siamo in grado di sopportare? I mercati possono essere imprevedibili, quindi è importante capire se siamo capaci di sopportare il mare mosso dei mercati oppure se preferiamo essere sicuri che non ci saranno particolari scossoni.

Il portafoglio perfetto non esiste

Se pensate che esista un portafoglio valido per tutti siete sulla strada sbagliata. Le persone hanno orizzonti temporali differenti, obiettivi diversi e naturalmente diversi gradi di propensione al rischio. Ecco perché è importante costruire un portafoglio di investimento che sia “cucito” sulla nostra persona. Una volta definite le fondamenta si può procedere alla costruzione vera e propria.

Quando si parla di un portafoglio, i mattoni con cui edificare sono costituiti dalle varie classi di investimento(chiamate in gergo tecnico “asset class”) alle quali abbiamo accesso (azionario Italia, Europa, USA, Mondo, obbligazionario ad alto rating creditizio o high yield, commodities, e via dicendo).

Definite le asset class, possiamo poi decidere quali strumenti, tra quelli presenti sul mercato, utilizzare per investire in queste asset class: se azioni, obbligazioni, ETF o fondi comuni. È buona norma conoscere bene le caratteristiche di uno strumento finanziario prima di procedere con l’acquisto, soprattutto in termini di rischio e di liquidità, in modo da evitare amare sorprese. Un altro importante fattore da tenere in considerazione è la correlazione tra i titoli che si intende inserire in portafoglio.

Un portafoglio diversificato prima di tutto

Nell’ambito dell’esteso universo di asset class disponibili, ne sceglieremo solo alcune per il nostro portafoglio: esse andranno a formare quella che viene definita l’asset allocation del nostro portafoglio. Ma come scegliere?

Innanzitutto, mai mettere tutte le uova in un solo paniere. Questo vale anche quando si parla dei nostri risparmi e in questo caso si parla di diversificazione del portafoglio.

È vero, se amiamo il rischio e il nostro obiettivo è di lungo termine allora il nostro portafoglio diversificato potrà avere un peso maggiore in azioni, mentre se siamo più timorosi potremmo focalizzarci di più sulle obbligazioni ad elevato standing creditizio, però la regola aurea prevede una forma di frazionamento dei nostri risparmi, dal momento che non si può conoscere a priori quali saranno le performance di ogni specifico investimento. Maggiore sarà la nostra diversificazione di portafoglio e minore sarà il rischio di perdita del capitale.

Ultimo, ma non per importanza: il monitoraggio

Dopo aver capito come costruire un portafoglio diversificato non bisogna dimenticarsi di uno step importante: monitorare il portafoglio di investimento appena creato. È bene infatti analizzare periodicamente l’andamento del nostro portafoglio per assicurarci che sia effettivamente in linea con le nostre esigenze.

Attenzione però: mai farsi prendere da manie di controllo compulsivo e continuato. Stare troppo dietro ai rialzi e ai ribassi di giornata ci fa perdere di vista il nostro obiettivo più di lungo periodo. Inoltre, se ci lasciamo trasportare dall’emotività (psicologia e trading sono legati), corriamo il rischio di commettere errori che potrebbero intaccare il nostro gruzzoletto, come per esempio smobilizzare il nostro investimento a prezzi “scontati” in preda all’ansia quando i mercati calano, per poi riacquistare a prezzo “pieno” quando, convinti che la nottata sia passata, ci rimettiamo a comprare.

Quindi riassumendo:

  1. Definite bene le fondamenta del vostro portafoglio – l’obiettivo, l’orizzonte temporale e il grado di rischio che siete in grado di sopportare – e tenetevi saldi a questi pilastri. Anche se il mare dovesse cambiare rimanete fermi sulle vostre idee e non fatevi trasportare dall’emozione.
  2. Nel definire gli elementi che andranno a comporre il vostro portafoglio di investimento la regola aurea è quella di diversificare tra le asset class, i settori e le aree geografiche. Mai mettere tutte le uova in un unico paniere.
  3. Monitorate l’andamento del vostro portafoglio con una certa periodicità.

 

di AdviseOnly

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L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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