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Trading online: Cos’è, come fare e come ridurne i rischi

Come fare trading online
12/12/2023

Con l’espressione trading online si intende la compravendita su Internet di prodotti finanziari tramite una società di intermediazione. Si tratta di un’opportunità interessante se stai pensando di diversificare in autonomia i tuoi investimenti.

Per diventare un trader e investire i tuoi soldi in Borsa, è necessario prima di tutto rivolgersi a una società autorizzata all’intermediazione finanziaria digitale, che può essere una banca oppure un broker online. È importante assicurarsi di scegliere un broker che possieda una valida licenza europea per operare: nel caso dell’Italia, affidati esclusivamente a soggetti autorizzati dalla CONSOB o con Licenza CySec.

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Come funziona il trading online

Il meccanismo del trading online è il seguente: il potenziale trader decide di voler investire in borsa e gestire in modo autonomo una parte del suo capitale, e per farlo sceglie il canale online. Sceglie quindi un broker, apre un conto corrente online, versa i soldi sul conto, apre la piattaforma operativa, seleziona i mercati e i titoli su cui desidera investire e a questo punto può iniziare a operare. La piattaforma operativa è un software messo a disposizione dal broker e può essere client (da installare sul proprio pc), web (accessibile via Internet) e mobile(per tablet e smartphone).

In sintesi, il trading online è questo: la negoziazione telematica di strumenti finanziari, messa a disposizione da un intermediario specializzato che offre l’accesso a diversi mercati. Un’attività che trova i suoi limiti naturali:

  1. nelle competenze dell’utente/trader;
  2. nel profilo di rischio dell’utente/trader;
  3. nel numero e nelle caratteristiche dei broker online autorizzati da Consob a operare in Italia e realmente operativi;
  4. nell’offerta dei broker online (numero e caratteristiche dei mercati e degli strumenti realmente disponibili).

Profilo, competenze e indipendenza del trader online

Come capire se si è adatti a fare trading? Tre sono i pilastri su cui questa attività si basa: profilo personale, competenze operativo-finanziarie e psicologia. Per questo prima di iniziare il potenziale trader deve farsi un esame approfondito delle proprie caratteristiche e del proprio profilo di rischio: quanto capitale ho, quanto posso permettermi di perdere, quali sono i miei obiettivi, quanto tempo ho da dedicare allo studio e per seguire i mercati, etc. Su queste basi deve iniziare a studiare in modo serio e sistematico l’analisi tecnica finanziaria, i meccanismi di funzionamento dei mercati, degli strumenti finanziari e delle piattaforme operative (anche seguendo i corsi e i seminari che molti broker mettono a disposizione) e solo allora iniziare ad operare con cautela. Una buona preparazione serve, infine, anche ad arginare i rischi psicologici insiti in questa attività. Nel trading online, infatti, si è soli di fronte al monitor e da soli si prendono decisioni importanti, si affrontano continui momenti di euforia e di sconforto, e solo una solida preparazione e l’applicazione di tecniche operative basate su regole precise consentono la giusta lucidità nei momenti di difficoltà.

I passi preliminari

Prima di iniziare a operare, devi scegliere il tipo di piattaforma con cui lavorare.

La società di intermediazione con cui opererai, ti darà accesso a una piattaforma informatica tramite cui inviare i tuoi ordini di investimento. Webank ad esempio affianca ai servizi bancari classici e di deposito titoli, l’accesso a diverse piattaforme di trading, includendo un servizio di consulenza e assistenza professionale.

Se sei agli inizi, preferirai magari iniziare con un sistema intuitivo e facile da usare, come la piattaforma Web di Webank, che funziona direttamente online senza l’installazione di un software.
Se invece non sei alle prime armi e hai bisogno di uno strumento potente, personalizzabile e su cui operare con un portafoglio titoli più ampio, puoi scegliere direttamente fra numerose piattaforme specializzate, come quelle T3.

Per avere un’idea più precisa prima di fare la scelta definitiva, ti consigliamo di fare un’indagine sui forum del settore e leggere le recensioni di altri utenti. Altra buona pratica è quella di provare la demo della piattaforma, di solito messa a disposizione dalle migliori società di trading per permettere agli utenti di fare dei test e familiarizzare con i suoi contenuti prima dell’acquisto.

Un punto da non trascurare sono i costi del trading online, che dipendono dalle funzionalità e completezza della piattaforma. Normalmente l’accesso al servizio implica il pagamento di un canone annuo o mensile, che può essere azzerato se si raggiunge un determinato numero di operazioni al mese. Altro costo da tenere in considerazione è la commissione per operazione svolta: una formula molto vantaggiosa è quella delle commissioni digressive, che diminuiscono al crescere degli ordini. Esiste poi la possibilità di scegliere fra commissioni fisse e variabili.

Trading app per smartphone e tablet

Attualmente in Italia sono oltre 130 i broker online autorizzati da Consob a operare in Italia, e di questi 57 mettono a disposizione dei loro clienti una o più trading app. Le prime in senso cronologico sono state sviluppate con sistema operativo iOS, ovvero per gli apparecchi mobili prodotti da Apple, che nel 2007 ha lanciato sul mercato l’iPhone e nel 2010 l’iPad.

Poiché vengono utilizzate da oltre un decennio, queste trading app sono state considerate per molto tempo le più stabili e affidabili. Con il diffondersi di Android, anche le trading app realizzate per questo sistema operativo hanno raggiunto la piena maturità.

Attualmente dei 57 broker citati, quasi tutti offrono la versione iOS e Android (più raramente la Windows Mobile, in un solo caso la versione Blackberry), mentre solo uno ha in dotazione la sola iOS e 2 solo Android. Nella grande maggioranza dei casi, la versione minima di su cui è possibile installare le app per Android è la 4.0 Ice Cream, per iOS la 8.

Secondo i dati diffusi a metà ottobre 2017 dalla società di ricerca Kantar, oltre l’80% degli smartphone italiani utilizza Android, mentre sui tablet – device in calo di vendite dal 2014 – la percentuale è quasi invertita: il 65,5% adotta iOS e il 34% Android (fonte: GlobalStats settembre 2017).

La riduzione dei rischi nel trading online

Vi sono molteplici livelli di sicurezza che contribuiscono a ridurre strutturalmente i rischi del trading online. In esso convergono rischi tipici delle transazioni finanziarie (rischio di fallimento, rischio di insolvenza, rischio di controparte, etc.) e degli investimenti (rischio di mercato) con i rischi della tecnologia informatica (software e hardware), delle connessioni di rete (hacker, intrusioni, virus, trojan, etc.) e dei comportamenti umani disattenti o superficiali.

Per ogni tipologia di rischio vi sono comunque contromisure e accorgimenti in grado di ridurre i rischi (quasi) a zero. Ciò significa che il percorso dell’ordine dal nostro pc alla borsa e ritorno è, quindi, attentamente monitoratoattraverso strategie di sicurezza preventive e comportamentali, e in queste strategie il comportamento corretto del trader/utente non è soltanto auspicato o facoltativo ma obbligatorio, cioè previsto e regolato sia dalla normativa sia dai contratti.

Come ogni attività sul web, anche il trading online è minacciato da pericoli come ad esempio virus informatici o intrusioni di hacker e truffatori. Come difendersi? Scoprilo sul Magazine Banco BPMgrazie all’articolo di Andrea Fiorini dedicato alla sicurezza nel trading online.

La sicurezza preventiva

Nella nostra immaginazione il trader svolge un’attività che lo porta a stare per molte ore della sua giornata seduto al computer, concentrato su uno o più monitor in una stanza semibuia. Pur avendo dei fondamenti, questa immagine non è però sempre vera. La vita di un trader “normale” è infatti fatta anche di spostamenti per motivi di famiglia, di lavoro, di svago, e durante questi spostamenti può essere necessario monitorare sia i mercati sia le posizioni aperte.

Per questo motivo i broker online hanno progressivamente introdotto, accanto alle piattaforme operative di tipo client (che cioè si scaricano e si installano sul proprio computer), anche software specifici per gli apparecchi mobili, cioè tablet e smartphone. In questo caso si parla di app, contrazione del termine inglese application (nel senso di applicazione, programma), che nel mondo della negoziazione telematica diventano trading app.

La sicurezza comportamentale

Tutti gli accorgimenti hardware e software sono però inutili se ci colleghiamo al nostro conto corrente da un Internet cafè e per farlo segniamo password e codici su un “giallino” che poi ci dimentichiamo attaccato al monitor. Questo significa che il corretto comportamento del trader/utente è essenziale per evitare problemi ed è parte integrante del sistema di sicurezza che proteggono le transazioni con gli intermediari.

Esempi importanti sono la conservazione dei codici (è impossibile ricordarseli tutti a memoria, ma devono essere conservati in luoghi fisici o virtuali inaccessibili e utilizzando “un codice” personale che non sia noto a nessuno), come pure la cura degli strumenti d’accesso, ma anche l’attenzione alle comunicazioni.

Il phishing (cioè la “pesca”) consiste nel mandare email che sembrano arrivare dall’intermediario ma che portano su siti fasulli che richiedono informazioni sensibili con le più varie argomentazioni: di solito è facile comprenderne la natura osservando il loro indirizzo di posta, che non è mai (non può essere) uguale a quello dell’intermediario reale.

Sicurezza comportamentale vuol dire in questo caso abituarsi sempre a controllare il mittente se vi è una richiesta strana di codici, password, dati sensibili o rimborsi, fare attenzione ai siti su cui si naviga usando il pc con cui si accede ai conti, aggiornare sempre l’antivirus, aggiornare periodicamente le password, non accedere ai conti da pc pubblici o di altri, e non da rete wi-fi non sicure, ma soprattutto non fornire a nessuno, direttamente, via email o via telefono i propri dati sensibili.

Banco bpm
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Quali sono gli step per operare nel trading online?

Una volta fatta la scelta della banca o del broker e della piattaforma con cui lavorare, sei pronto per iniziare!

Il primo step per fare trading online, è definire un piano strategico. Dovrai calare il tuo piano su un orizzonte temporale stimato entro cui raggiungere un obiettivo di guadagno: all’inizio può essere più prudente attenersi a un obiettivo di guadagno basso.

Definita la tua strategia, puoi passare al secondo step: versare una somma di capitale iniziale per popolare il saldo del tuo conto trading. Su questo versamento iniziale, la società di intermediazione applica di solito un bonus di entrata o di benvenuto, che può essere fisso o in percentuale sull’ammontare del deposito.

Il terzo step ora dipende da te: iniziare a investire, applicare la tua strategia di trading, osservare i professionisti del settore e imparare da loro. Cerca di mantenerti informato, segui siti web specializzati ed eventuali seminari che vengono organizzati nella tua zona. Alcune banche, come Webank, offrono anche diversi servizi di formazione per i loro clienti: dai corsi scaricabili online ai webinar da seguire in streaming fino alle giornate di formazione gratuita in presenza di esperti del settore.

È fondamentale non sottovalutare l’importanza della formazione per avere piena consapevolezza della tua strategia di investimento!

Di Andrea Fiorini

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

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