I grafici, cosa sono e come usarli nel trading
I grafici di borsa rappresentano un’icona del settore finanziario, e non è un caso che compaiano in ogni ambito come segnale del fatto che “qui si parla di finanza”, si tratti di trasmissioni tv, di libri, di siti web o di altro. Ma cosa sono esattamente i grafici? Cosa rappresentano? E, soprattutto, come si usano operativamente nel trading?
Cosa sono i grafici
Il grafico è una rappresentazione della variazione di un valore nel tempo. Ciò significa che le due componenti di un grafico sono il valore di qualcosa e il tempo che scorre. Se guardiamo un grafico vediamo che è composto da due assi, uno orizzontale (detto asse delle ascisse, indicato con x) e l’altro verticale (asse delle ordinate, y), che hanno origine da un unico punto e che formano tra loro un angolo retto: in matematica questa rappresentazione si definisce sistema di riferimento cartesiano.
Se attribuisco all’asse x il valore del tempo e all’asse y il valore del prezzo di un titolo, potrò sempre conoscere quanto vale uno al variare dell’altro. Se per esempio l’asse x orizzontale indica una seduta (o giornata) di Borsa che dura 8 ore (dalle 9 alle 17), potrò dividere l’asse in 8 segmenti/ora (ma anche in frazioni di ora, fino al secondo); lo stesso vale per l’asse y. Fatto questo, potrò verificare l’entità del valore nel corso della giornata di scambi.
I grafici nel trading
Nel trading e nella finanza telematica sia i valori dell’asse x (tempo) sia quelli dell’asse y (prezzo, volumi o altro) variano in tempo reale anche nel corso di millesimi di secondo e ciò obbliga ad avere piattaforme e applicativi in grado di ricevere in tempo reale i dati dai mercati per aggiornare costantemente i grafici.
Per questo nel trading i dati visualizzati attraverso i grafici non sono statici ma sono in continua evoluzione temporale, sviluppandosi per convenzione da sinistra verso destra. Come il trading book è la rappresentazione in forma tabellare dei dati di borsa, così il grafico ne è la trasposizione visuale sotto forma di una linea continua o di altri tipo.
Guardiamo un grafico
Quando apriamo un grafico attraverso la nostra piattaforma di trading (ma è possibile averne un’idea anche su siti come Yahoo Finanza) solitamente vediamo alcuni elementi base: al di sopra del grafico il nome dello strumento finanziario, il suo simbolo, talvolta il suo codice ISIN e il prezzo del momento (se in orario di mercati aperti, altrimenti vedremo il prezzo di chiusura); sotto e a destra, le scale dei valori rispettivamente del tempo e dei livelli di prezzo.
Al di sotto della finestra del grafico è poi possibile inserire (se non già visualizzato) il grafico dei volumi. Quest’ultimo indica il valore complessivo degli scambi (cioè dei capitali effettivamente scambiati) nei medesimi intervalli di tempo utilizzati per il prezzo, e può aiutare a comprendere le tendenze del mercato e i momenti in cui si è concentrata maggiormente l’attenzione degli investitori sul titolo in oggetto.
Il grafico quasi sempre si presenta inizialmente sotto forma di linea continua (grafico lineare), che ne è la forma più semplice, mentre il grafico dei volumi è indicato come grafico a barre verticali, in modo da visualizzare con un rapido colpo d’occhio i momenti decisivi del periodo considerato.
Il grafico lineare
Il grafico lineare (linea continua) è la forma più semplice utilizzata per visualizzare l’andamento di uno strumento finanziario quotato ed è il tipo consigliato per i neofiti. Incorpora infatti un’unica informazione (il valore del prezzo, appunto) e non complica troppo le idee. Chi ha già un minimo di dimestichezza col trading, invece, può considerare anche i tipi di grafici che incorporano in modo visuale ulteriori informazioni.
Oltre al grafico lineare, i tipi più noti sono il grafico a barre (bar chart) e il grafico a candele giapponesi (candlestick), quest’ultimo con la variante del grafico heikin ashi.
Il grafico a barre
Il grafico a barre incorpora quattro informazioni; viene visualizzato sotto forma di barrette verticali, una per ogni intervallo considerato (minuto, cinque minuti, ora, giorno, etc.), con due trattini orizzontali, uno nella parte alta e l’altro nella parte bassa della barretta: queste due indicano il livello di apertura e di chiusura del prezzo nell’intervallo considerato, mentre il vertice e la base della barretta indicano i livelli massimi e minimi raggiunti dal prezzo dell’intervallo.
Il grafico a candele giapponesi e heikin ashi
Il grafico a candele giapponesi è una forma di evoluzione del grafico a barre perché oltre a prezzo di entrata, di uscita, massimo e minimo incorpora graficamente un’altra informazione: se il prezzo di ingresso dell’intervallo è maggiore o minore di quello di uscita. Nel primo caso il corpo della barra è indicato in rosso (che indica una differenza negativa), altrimenti in verde (differenza positiva).
Il grafico a candele heikin ashi, infine, è ancora più complesso ed è utilizzato per identificare meglio i trend. Le quattro informazioni principali (entrata, minimo, massimo e uscita) non sono più valori singoli ma calcolati attraverso quattro algoritmi diversi che identificano delle medie di prezzo.
Studiare il grafico
Il grafico è quindi in grado di fornire informazioni preziose e indispensabili per operare in borsa. Tuttavia da solo è una risorsa utile soltanto a metà. Per sfruttarlo appieno è necessario avere almeno una conoscenza di base dell’analisi tecnica finanziaria, in modo da usarlo come “tavolozza” per indicatori e oscillatori.
Senza entrare nei dettagli tecnici di questi ultimi, diciamo solo che si tratta di formule matematiche sviluppate da trader con grande esperienza che, applicate ai grafici, forniscono una rappresentazione visuale di specifiche funzioni e di tipologie di dati. Medie mobili, bande di Bollinger, MACD, serie di Fibonacci, Momentum, RSI, Stocastico sono alcuni dei nomi degli indicatori e degli oscillatori più famosi.
Sulle piattaforme di trading online solitamente ne sono preimpostate alcune decine e basta aprire un grafico e selezionare l’indicatore prescelto per veder comparire sul grafico stesso delle linee colorate, tratteggiate o di altro tipo, elaborazione in tempo reale degli stessi dati di borsa (prezzo, volume, etc.) utili per identificare eventuali ricorsività o specifici fenomeni e, in definitiva, per aiutarci nella nostra strategia operativa. Inoltre sul grafico è possibile impostare linee di tendenza (trend line) proprie o automatiche.
Operare con il grafico
Come è possibile inviare ordini direttamene dal book (book trading), così è possibile operare direttamente dai grafici (chart trading). Il trading grafico è infatti una delle tre opzioni disponibili sulle piattaforme operative, accanto all’inserimento degli ordini nella maschera classica e, appunto, al book trading.
Nel caso del chart trading, una volta deciso il livello di prezzo a cui negoziare un titolo, è sufficiente cliccare sul livello di prezzo prescelto, posto sulla destra del grafico, e compilare la maschera dell’ordine con la quantità desiderata. In molti casi è possibile non solo preimpostare le quantità e quindi limitarsi a confermare l’invio dell’ordine, ma anche impostare il one click trading, cioè fare in modo che ad ogni click corrisponda un immediato invio in borsa dell’ordine senza altri filtri: un’opzione utile per i trader esperti.
di Andrea Fiorini
L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.
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