Risparmio gestito e amministrato: quali differenze?
Quando si tratta di navigare tra le diverse modalità di gestione del risparmio, è sempre bene fare molta attenzione e valutare attentamente le opzioni a disposizione. Si sente spesso parlare di risparmio gestito e risparmio amministrato ed erroneamente si tende a pensare che si faccia riferimento alla stessa cosa generando, quindi, confusione. In realtà si tratta di due regimi tra loro diversi le cui differenze sono fondamentali da conoscere in un’ottica di scelta.
Cerchiamo di fare chiarezza e vediamo nel dettaglio come funzionano risparmio gestito e amministrato e quali sono le loro differenze.
Risparmio gestito: cos’è e come funziona
La caratteristica principale e fondamentale del risparmio gestito consiste nel fatto che il risparmiatore affida il proprio capitale in mano a un intermediario (ad esempio un consulente finanziario o una Banca), il quale si occuperà di gestire l’importo con l’obiettivo di ottenere dei profitti. L’intermediario gestirà gli investimenti attraverso vari strumenti finanziari (come ad esempio i Fondi Comuni di Investimento,) congrui al livello di rischio scelto e adatti a soddisfare gli obiettivi prefissati. Il fine ultimo di questa modalità di investimento è, quindi, generare un guadagno per l’investitore.
Risparmio amministrato: cos'è e come funziona
Nel risparmio amministrato l’investitore, pur delegando a un intermediario tutti gli adempimenti fiscali previsti, mantiene il controllo decisionale sui propri investimenti: questo, quindi, lascia all’investitore la possibilità di acquistare o vendere tutti i titoli che desidera senza alcun vincolo decisionale da parte dell’intermediario, al quale spetterà solamente il ruolo di sostituto d’imposta. Questa modalità di investimento, quindi, prevede che gli adempimenti di natura fiscale vengano calcolati sulla base dell’aliquota corrente e versati al fisco direttamente dall’intermediario.
Differenza tra risparmio gestito e risparmio amministrato
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Nel risparmio gestito l’intermediario si occupa direttamente della gestione degli investimenti, offrendo consulenza personalizzata sull’allocazione degli asset in base ai rischi e agli obiettivi dell’investitore. Nell’amministrato invece, l’intermediario si limita a gestire gli adempimenti fiscali, lasciando all’investitore la piena libertà di decisione sugli investimenti.
- Nel risparmio gestito le imposte si calcolano sul risultato netto della gestione, mentre in quello amministrato sulle plusvalenze realizzate.
- Il risparmio gestito punta su strumenti finanziari quali fondi, ETF e gestioni patrimoniali; quello amministrato su obbligazioni, titoli di Stato e azioni.
- Il risparmio gestito è adatto a chi ha poca esperienza e preferisce delegare. Il risparmio amministrato, invece, è indicato per chi conosce meglio il mercato e preferisce maggiore controllo sugli investimenti.
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