Signori si “cambia”: cos’è e come funziona il Forex
A metà degli Anni 2000 i mercati borsistici hanno attraversato una lunga fase laterale che ha depresso il settore del trading online. Scarsa volatilità in questa attività significa infatti attività ridotta e poche occasioni di sfruttare i cambi di direzione. Per questo motivo il Forex, servizio che fino ad allora era rimasto sui monitor di pochissimi trader tornò di grande attualità. Ma di cosa si tratta, come funziona e, soprattutto, per quali tipi di trader è adatto?
Qualche nozione di base sul Forex
Per prima cosa bisogna definire due termini che spesso vengono erroneamente usati come sinonimi: valuta e cambio. La valuta è l’unità di scambio della moneta dei diversi Paesi (per esempio l’euro, il dollaro statunitense, la sterlina inglese, etc.); il cambio (più precisamente, il tasso di cambio) è il numero di unità di una valuta che possono essere acquistate con un’altra valuta (per esempio il cambio “euro-dollaro” indica quanti dollari possono essere acquistati con un euro).
Le valute vengono identificate da una sigla di tre lettere e i cambi dalle sigle di due valute appaiate: per esempio, l’euro è EUR, il dollaro statunitense USD, il dollaro canadese CAD, il franco svizzero CHF, la sterlina inglese GBP, lo yen JPY e così via. Quindi il cambio euro-dollaro viene indicato come EUR-USD o EURUSD; la prima valuta è definita “valuta base”, la seconda “valuta quotata”.
Nel Forex si negoziano cambi
Esiste un grande circuito internazionale attraverso il quale quotidianamente grandi gruppi bancari ed altri enti vendono valute di ogni tipo per acquistarne altre: questo circuito è chiamato informalmente Forex, contrazione della locuzione inglese foreign exchange [market], cioè “scambio di valuta estera”. È un circuito in cui le valute vengono negoziate come qualunque altra merce.
Ma attenzione: il Forex è, appunto, un “circuito”, definito over-the-counter od OTC in quanto la formazione dei prezzi e le contrattazioni avvengono direttamente tra i soggetti interessati, diversamente da quanto accade per i mercati regolamentati come l’MTA italiano o il Nasdaq statunitense. Sul Forex l’andamento dei prezzi dei cambi può essere estremamente volatile e imprevedibile, quindi è considerato un settore per trader esperti.
In Italia, fino al 2010 l’attività sui cambi era definita per legge come un semplice servizio, quindi non era regolata dagli enti di vigilanza finanziari, Consob e Banca d’Italia in primis. Con il Decreto Legislativo n.141 del 13/8/2010l’operatività i cambi è stata equiparata all’attività di intermediazione finanziaria su derivati. Per questo solo banche e SIM possono ora offrire il servizio di trading online sul Forex, oltre alle società estere autorizzate da Consob ad operare in Italia sulla base della normativa europea.
Come funziona il Forex
Il circuito è attivo 24 ore su 24 (salvo un breve periodo notturno di aggiornamento delle posizioni detto rollover) e ad esso partecipano intermediari e banche centrali di tutto il mondo. Pur essendo uno dei più grandi circuiti finanziari mondiali, i prezzi dei cambi sono sostanzialmente gestiti da una decina di gruppi bancari, connessi tra loro per via telematica. Le proposte di prezzo iniziali avvengono per lo più via telefono tra gli operatori, dopo di che vengono inserite a terminale e inviate a tutti gli altri operatori connessi, tra cui i broker online. Alcuni broker preferiscono non porsi come controparte del trader e optano per una negoziazione cosiddetta no-dealing desk: non è il loro ufficio interno a proporre i prezzi sulla piattaforma ma direttamente una o più banche a monte del circuito.
Occhio al fuso orario
Poiché l’orario di lavoro dei singoli Paesi varia col fuso orario, è molto importante tenere in considerazione il periodo del giorno in cui si decide di operare. Per esempio, dalle 16 alle 18 ora italiana sul Forex si registra il maggior flusso di attività in quanto sono presenti gli operatori americani della costa atlantica, tutti gli operatori europei (tra cui le importanti piazze valutarie di Londra, Svizzera e dell’Area Euro) e quelli giapponesi, con conseguente maggior oscillazione delle valute sui cui operano i trader professionali di queste aree.
Piattaforme senza book
Per operare sul Forex si utilizzano specifiche piattaforme, solitamente diverse da quelle utilizzate per azioni o derivati. La più diffusa, considerata ormai un standard di mercato, è la Metatrader, ma ve ne sono altre con livelli maggiori di sofisticazione.
La differenza sostanziale tra il trading su mercati regolamentati e sul Forex la si nota a livello di book, cioè di presentazione della lista dei prezzi: nel primo caso i broker possono offrire book a cinque, venti o più livelli, con indicazione dei volumi, dell’ampiezza e della segmentazione degli ordini presenti, mentre nel secondo caso viene presentato soltanto un livello, con due soli grandi pulsanti colorati: verde per l’acquisto, rosso per la vendita.
Nessuna commissione per fare trading sul Forex?
Molte pubblicità dei servizi di trading sul Forex sottolineano come questa attività non sia soggetta al pagamento di commissioni per eseguito come invece accade per azioni o derivati. Non è certo una falsità, ma piuttosto un gioco di parole: se è infatti vero che non si pagano commissioni per eseguito, è altrettanto vero che le commissioni sul Forex ci sono ma prendono un altro nome e vengono calcolate in modo diverso. Lo spread(“differenziale”) è infatti un costo, solitamente fisso, che viene aggiunto all’ordine e indicato in pip, unità di misura della variazione della quinta cifra del tasso di cambio. Se per esempio il cambio EUR-USD vale in un certo momento 1,1273 e desidero comprarlo, pagherò 1,1273 più qualche pip (di solito dai 2 ai 5) sull’ordine, ovvero 1,1275 o più.
di Andrea Fiorini
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