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Tecniche di Scalping: cosa bisogna sapere

Tecniche di Scalping: cosa bisogna sapere
09/10/2019

Vi sono diversi modi di operare sui mercati attraverso i servizi di trading online, quello più estremo è forse lo scalping. Cos’è lo scalping? Si tratta di una tecnica che permette di sfruttare rapidamente anche i più piccoli movimenti di prezzo di un titolo, aprendo una posizione e richiudendola dopo pochi minuti se non addirittura dopo pochi secondi. Se attuate nella giusta direzione del trend le tecniche di scalping consentono di ottenere numerosi piccoli guadagni, ma hanno, come contraltare negativo, gli alti costi di commissioni.

Il nome di questa tecnica è ovviamente inglese e sembrerebbe derivare da un verbo che indica “togliere lo scalpo” nel senso di spuntare, portar via la parte alta con rapidità, ma non è escluso che possa far riferimento a termini dello slang borsistico-finanziario anglosassone.

La tecnica prevede tre punti di partenza fondamentali:

  • un preciso programma di negoziazione con un punto di arrivo entro un orario stabilito nel corso della stessa giornata di inizio
  • una forte capacità di resistenza allo stress prolungato
  • l’utilizzo di commissioni fisse
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1. Operare sempre e solo con una strategia di scalping

Il primo punto si rende indispensabile in quanto, data la velocità operativa dello scalping, non vi è tempo nel corso delle negoziazioni di modificare l’approccio al mercato e le strategie applicate. Quando si procede in auto per la città a velocità moderata si ha tutto il tempo per rispettare con attenzione tutti i segnali e i semafori, ed eventualmente di modificare più volte il percorso; quando invece si viaggia a 300 km/h bisogna aver scelto prima una pista, aver stabilito quando e dover fermarsi e che percorso effettuare.

Anche per questo quindi, è necessario effettuare un intenso lavoro di preparazione e studio dei mercati e dello scenario finanziario, selezionando titoli e piazze su cui operare, identificando target e tendenze, preparando “piani B” in caso di evoluzione opposta rispetto a quanto ipotizzato, che possono anche essere di uscita dai mercati e interruzione delle negoziazioni. Come in una gara di Formula 1, l’inizio dello scalping vero e proprio è soltanto l’ultima fase di un duro lavoro che deve essere fatto da meccanici e pilota prima che si accendano i riflettori sullo show.

2. Imparare a gestire lo stress

Il secondo punto si rende necessario in quanto l’intensa frequenza operativa a cui va incontro lo scalper inevitabilmente porta con sé una forte dose di pressione psicologica. Psicologia e trading sono spesso legati soprattutto se i capitali impiegati sono ingenti e questa pressione ha continui sbalzi nel corso di tutta la seduta senza mai scomparire del tutto.

Entrando nuovamente in metafore motoristiche, se il trading online è un’attività complessa che non tutti gli investitori possono affrontare con serenità, ancora di più ciò accade per le tecniche di scalping, che si configurano quindi come una tecnica per pochi “trading system umani”.

3. Tenere d’occhio le commissioni

Il terzo punto, ovvero le commissioni fisse, è importante proprio per limitare i costi di negoziazione.

Se osserviamo l’esempio nell’immagine qui sotto, si vede bene come, all’aumentare dell’importo del nostro ordine, le commissioni variabili (in azzurro) diventino via via sempre meno convenienti e che, superato un determinato limite, è la commissione fissa (in blu) che ci aiuta a stabilizzare i costi operativi. Ipotizzando una commissione fissa di 10 euro e una variabile del 2 per mille, con importi che superano i 5.000 euro è opportuno optare quest’ultima opzione. E poiché gli scalper possono effettuare centinaia o migliaia di operazioni al giorno, è facile comprendere il risparmio a cui si va incontro facendo attenzione a questi particolari.

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Stop loss o non stop loss?

Tutti i manuali, i formatori e i trader più esperti ripetono fino alla nausea che è fondamentale usare gli stop loss, che chi fa trading deve sapere che perdere è un rischio concreto e che per questo deve avere un obiettivo anche di perdita massima. E per gestire le perdite non c’è niente di meglio che lo stop loss.

Nel caso dello scalping, però, è uno strumento utilizzabile e consigliato? La velocità operativa non sconsiglierebbe di perdere tempo con strumenti complessi da impostare e di procedere direttamente con gli ordini? Sì, non solo anche per lo scalping lo stop loss è altamente consigliato, ma è altrettanto importante il suo omologo rialzista, il take profit ovvero un ordine di vendita al raggiungimento di un livello preimpostato, che quindi “taglia i guadagni” e permette di prendere profitto.

Lo scopo dello scalper, infatti, è quello di sfruttare minimi movimenti di prezzo, ma se il prezzo improvvisamente s’impenna il rischio si può incrementare ben al di fuori delle previsioni iniziali e far sballare la strategia scalping. E per risolvere il problema del poco tempo a disposizione, sulle piattaforme è possibile impostare gli ordini in modo che ripetano lo stesso schema di stop loss e take profit.

di Andrea Fiorini

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

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