Successione di un conto corrente: tutto quello che devi sapere
La perdita di una persona porta con sé non solo il dolore legato alla situazione, ma anche una serie di adempimenti burocratici che devono essere affrontati dagli eredi. Uno degli aspetti più complessi è la successione del conto corrente del defunto, processo che coinvolge una serie di procedure legali e fiscali che gli eredi devono seguire per poter accedere alle somme depositate. In questo articolo esploreremo in dettaglio tutte le procedure e i documenti necessari per la successione, sperando di fare chiarezza sull’iter.
Le tasse di successione sul conto corrente
Tra i primi aspetti da considerare, ovviamente, le tasse. A seguito del decesso, le somme depositate sul suo conto corrente diventano parte dell’eredità e sono soggette a tassazione. In Italia, le aliquote della tassa di successione variano in base al grado di parentela tra il defunto e gli eredi e al valore complessivo dell’eredità. Per gli eredi diretti (cioè il coniuge, i figli, i genitori o i nonni del defunto) esiste una franchigia di un milione di euro: oltre questa soglia, l’aliquota da applicare è del 4%. I fratelli e le sorelle hanno un’aliquota del 6% e una franchigia di 100.000 euro. Per altri parenti fino al 4° grado e affini fino al 3° grado, l’aliquota è del 6% senza franchigia. Altri eredi pagano l’8% senza franchigia. Gli eredi disabili gravi, secondo la Legge 104/92, beneficiano di una franchigia di 1.500.000 euro, con l’aliquota applicata solo alla parte eccedente.
La procedura di successione del conto corrente
La procedura di successione del conto corrente inizia con la comunicazione alla banca del decesso del titolare del conto. L’istituto di credito, una volta ricevuta la documentazione necessaria (che vedremo poi nello specifico), blocca l’operatività del conto corrente e del conto titoli associato: il blocco serve a prevenire prelievi non autorizzati e a verificare correttamente chi sono gli eredi.
Gli eredi hanno anche l’obbligo di restituire alla banca tutti gli strumenti di pagamento collegati al conto corrente del defunto: carte di credito, bancomat e libretto degli assegni. Nel caso in cui non li trovino, devono sporgere denuncia. Agli eredi spetta poi il diritto di ricevere dall’istituto di credito informazioni complete riguardo ad eventuali libretti di risparmio, titoli, fondi o altri strumenti finanziari posseduti dal defunto.
Presentazione della dichiarazione di successione
Documento indispensabile ai fini della successione del conto corrente è la dichiarazione di successione: vediamo cos’è e come si presenta all’Agenzia delle Entrate.
Tempi e scadenze della successione sul conto corrente
La dichiarazione di successione è fondamentale per sbloccare il conto corrente e accedere alle somme depositate. Deve essere presentata entro 12 mesi dalla data del decesso. La dichiarazione di successione dev’essere redatta direttamente con i moduli forniti dall’ufficio del registro o deve essere comunque conforme al modello approvato con decreto del Ministro delle finanze pubblicato nella Gazzetta Ufficiale: se non rispetta questi precisi requisiti, può essere ritenuta nulla. Il documento deve essere sottoscritto da almeno uno degli eredi o da un suo rappresentante negoziale.
Si tratta di un atto che viene redatto per fini fiscali, che viene protocollato dall’Agenzia delle Entrate e che permette all’organismo di predisporre il pagamento dell’imposta di successione, nonché le eventuali volture catastali. I tempi per la successione del conto corrente possono variare, ma generalmente la banca richiede circa 30 giorni per completare le verifiche necessarie e sbloccare i fondi.
Dopo lo sblocco gli eredi hanno la facoltà di procedere alla chiusura del conto per decesso, oppure di mantenerlo attivo e proseguire il rapporto con la banca subentrando al defunto.
Documenti per la successione da presentare alla banca
Quali sono i documenti per la successione del conto corrente da presentare alla banca? Ecco l’elenco:
- Certificato di morte del defunto
- Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà
- Copia del testamento, se esistente
- Documenti di identità degli eredi
- Dichiarazione di successione presentata all’Agenzia delle Entrate
In caso di patrimoni rilevanti, tipicamente oltre il milione di euro (ma dipende dai singoli istituti di credito), la banca potrebbe richiedere ulteriori documenti come il certificato di notorietà o l’atto notorio.
Eredità del conto corrente: come si accerta
La divisione del conto corrente tra gli eredi si accerta attraverso la presentazione della dichiarazione di successione e di tutta la documentazione necessaria. Nel caso di conto corrente intestato solo al defunto, ogni erede ha diritto a una quota delle somme che esso contiene proporzionale alla sua quota di eredità, quota che può essere legittima o testamentaria.
Successione del conto corrente cointestato
Nel caso della successione di un conto corrente cointestato, la situazione è leggermente più complicata. Se il conto è cointestato a firma disgiunta (ogni intestatario può effettuare qualsiasi operazione autonomamente) il cointestatario superstite può continuare a operare sul conto senza restrizioni. Tuttavia, la parte di fondi appartenente al defunto verrà bloccata fino alla conclusione delle verifiche di successione. Ad esempio, in un conto cointestato tra padre e figlio, alla morte del padre il figlio potrà continuare a operare sulla sua metà, mentre i fondi restanti verranno bloccati e in seguito suddivisi tra gli eredi. In caso di conto corrente cointestato a firma congiunta, il conto sarà bloccato totalmente: il cointestatario e gli eredi dovranno presentarsi insieme in banca per svincolare le somme depositate.
Stesso iter, in sostanza, per quanto riguarda qualsiasi eventuale deposito titoli cointestato in successione: gli eredi dovranno presentare la documentazione completa e, dopo lo sblocco da parte della banca, i titoli potranno poi essere trasferiti sui conti degli eredi o venduti e liquidati secondo le loro preferenze.
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