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5 vizi di forma che possono invalidare la domanda di mutuo

domanda di mutuo
28/07/2020

Fare domanda per ottenere un mutuo è un passo decisamente importante. Hai trovato la casa perfetta per le tue esigenze, sei riuscito a negoziare un buon prezzo, hai concluso il preliminare di compravendita e ora devi soltanto superare questo ultimo step.

Di sicuro non vorrai che la tua domanda venga invalidata da un semplice vizio di forma! Sembra banale, ma succede più spesso di quanto immagini. Vista la documentazione da raccogliere, è facile dimenticarsi qualcosa.

Oggi vogliamo mostrarti cinque vizi di forma non banali, legati a dimenticanze e sbadataggini, che possono compromettere la domanda di mutuo. Certo, non tutti gli istituti di credito sono così severi: qualcuno magari ti chiamerà per chiederti di sistemare, ma qualcun altro scarterà a prescindere la tua domanda per politica aziendale.

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1. Ricordati di presentare il 730

Il modello 730 è quello che oggi viene utilizzato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati per fare la dichiarazione dei redditi. Grazie alla crescente digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, oggi lo si trova già pre-compilato sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il 730 è un documento fondamentale per la domanda di mutuo da parte di dipendenti e pensionati. Grazie al 730 la banca può verificare i redditi percepiti, i dati sui familiari a carico e altro ancora; per questo è assolutamente necessario presentare il 730, o in alternativa  la Certificazione Unica CU (ex CUD) a seconda delle richieste della banca.

2. Estratto della Camera di Commercio scaduto

Prima abbiamo parlato di un documento importante per dipendenti e pensionati, ora parliamo di un documento che invece va presentato da imprenditori e liberi professionisti. Si tratta di un documento che raccoglie tutte le informazioni su una data impresa, come:

  • Sede legale
  • Denominazione ufficiale
  • Anno di inizio dell’attività
  • Codici ATECO (il tipo di lavoro svolto)

Il certificato camerale può essere richiesto direttamente presso la Camera di Commercio a cui l’impresa è iscritta. Viene rilasciato su carta filigranata, insieme ad un timbro che ne dimostra l’autenticità.

Attenzione al momento in cui viene richiesto il certificato. Al momento le normative stabiliscono che la sua validità sia di soli 6 mesi, quindi un certificato con data antecedente rischia di diventare un altro vizio di forma in grado di invalidare la domanda di mutuo.

3. Atto di provenienza dell’immobile

L’atto di provenienza è senza dubbio uno dei documenti più dimenticati nelle domande di mutuo, ma al tempo stesso è fondamentale.

Come saprai, un mutuo ipotecario ha per garanzia un immobile. Per questo la banca si premura di verificare che tutti gli aspetti legati alla sua garanzia principale siano in ordine.

Di fatto può capitare che una persona provi a vendere una casa non sua. Di certo il notaio si rifiuterebbe di rogitare una volta controllati i registri immobiliari, ma il finto proprietario potrebbe comunque riuscire a convincerti a firmare un preliminare di compravendita.

Per evitare che una situazione del genere comprometta la posizione del mutuatario, la banca richiede una copia dell’atto di provenienza. Si tratta del documento che attesta la provenienza dell’immobile, cioè che dimostra il fatto che chi lo sta vendendo ne sia il legittimo proprietario.

Questo può essere l’atto di compravendita con cui il proprietario ha acquistato l’immobile a sua volta, l’atto con cui l’ha ereditata o l’ha ricevuta in donazione. Va richiesto direttamente al notaio che l’ha rogitato, oppure alla Cancelleria del notariato locale.

4. Stato di famiglia

Preso dalla ricerca dei documenti che attestano il tuo reddito e le caratteristiche dell’immobile, magari ti potrebbe sfuggire qualche documento legato alla tua persona. Forse non la carta d’identità, che si ricorda facilmente, ma lo stato di famiglia invece sì.

Lo stato di famiglia è un documento che attesta la composizione anagrafica di una famiglia. Per famiglia anagrafica si intende un gruppo di persone che:

  • Vive abitualmente nella stessa casa
  • È legato da vincoli affettivi o di parentela

Ad esempio, una coppia fatta da marito e moglie è una famiglia anagrafica composta da due persone. Se in seguito dovessero avere un figlio, la famiglia diventa di tre persone; quando il figlio andrà a vivere da solo, la famiglia anagrafica tornerà a contare due componenti.

Questo documento si può richiedere facilmente online o presso il Comune di residenza. L’importante è non dimenticarlo, perché fa parte delle carte da allegare alla domanda di mutuo.

5. Preliminare firmato...e trascritto?

Il preliminare di compravendita è l’atto con cui tu e il venditore dell’immobile vi accordate per la vendita dell’immobile ad una determinata somma. Se hai intenzione di richiedere un mutuo, dovresti anche ricordarti di subordinare la finalizzazione della compravendita all’ottenimento del mutuo stesso.

Di norma alle banche va bene sia il preliminare che una proposta irrevocabile d’acquisto firmata dal compratore. Qualcuno, però, potrebbe essere più severo e chiedere che il preliminare venga anche trascritto nei registri immobiliari. Ricordati che non tutte le banche hanno le stesse regole in termini di documentazione, quindi assicurati di chiedere chiarimenti in merito.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali ed economiche si rinvia ai Fogli Informativi disponibili in Filiale e sul sito www.bancobpm.it.

L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.

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