Anticipo TFS dipendenti pubblici in quiescenza o in pensione: come funziona
Se sei un dipendente pubblico in quiescenza o in pensione e hai necessità di liquidità, ma non vuoi chiedere un prestito personale o un mutuo potresti optare per l’anticipo trattamento fine servizio (TFS). Scopriamo insieme tutte le informazioni utili su come richiederlo e tutti i dettagli che devi conoscere per muoverti in completa sicurezza.
Quando è possibile richiedere l'anticipo del trattamento fine servizio?
Prima di soffermarci su come richiedere l’anticipo trattamento fine servizio per dipendenti statali in quiescenza o in pensione è bene definire questo tipo di risorsa con chiarezza.
Il trattamento fine servizio, meglio noto come TFS, è corrisposta, alla fine del rapporto di lavoro, ai dipendenti statali.
Esistono, però, delle regole per la liquidazione del TFS che impongono al dipendente della Pubblica Amministrazione lunghe attese prima di poter entrare in possesso di queste indennità che possono superare anche i 36 mesi. L’art. 23 del DL 28/1/2019 stabilisce, quindi, che il diritto al TFS matura al raggiungimento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico.
Chiedendo l’anticipo del Trattamento di fine Servizio il neo-pensionato del settore pubblico può avere il controvalore della propria indennità di fine servizio che l’ente pensionistico gli corrisponderà in più tranche in base all’importo maturato. Il pagamento, infatti, avverrà non prima di 12 mesi per cessazioni del rapporto di lavoro avvenute per raggiungimento dei limiti di età o di servizio e non prima di 24 mesi dalla cessazione per tutti gli altri casi (dimissioni volontarie con o senza diritto a pensione, licenziamento, destituzione dall’impiego ecc).
Anticipo TFS: come funziona
L’anticipazione del TFS avviene tramite un’apertura di credito in conto corrente con cui la Banca, su richiesta del cliente, mette a disposizione dello stesso la somma di denaro certificata da INPS nel “Prospetto di liquidazione” rilasciato su richiesta telematica (sito INPS) del cliente. Nella documentazione da inviare all’INPS bisogna obbligatoriamente riportare l’IBAN del conto bancario dove l’INPS dovrà liquidare il TFS.
Il rimborso dell’anticipo TFS avviene, infatti, tramite l’invio dei bonifici da parte dell’Ente previdenziale.
Per procedere alla richiesta dell’anticipo trattamento fine servizio dipendenti statali è necessario essere in possesso di alcuni requisiti ben precisi, senza i quali la domanda non potrà essere accolta.
I requisiti necessari per richiedere l’anticipo del trattamento fine servizio
Il primo dei requisiti necessari è quello di essere un dipendente statale in quiescenza o in pensione.
Inoltre, occorre essere stati assunti a tempo indeterminato entro il 1 Gennaio 2001.
In presenza di tutte le condizioni necessarie sarà poi possibile avviare la pratica per la richiesta dell’anticipo trattamento fine servizio per dipendenti statali. Ecco quindi di seguito la procedura per farlo.
Anticipo TFS: Come richiederlo?
Perché la richiesta venga presa in considerazione è innanzitutto fondamentale essere in possesso dei seguenti documenti:
- Prospetto di liquidazione rilasciato dall’ente previdenziale dove viene indicato l’importo maturato e le tranche di liquidazione;
- Documento d’identità;
- Documentazione reddituale;
- Lo stato di famiglia.
Per avviare la pratica è necessario inviare la domanda di quantificazione del TFS tramite il sito dell’INPS precisando quale sarà la banca presso la quale verrà erogato l’importo richiesto.
Per l’invio si può ricorrere ai patronati o procedere autonomamente tramite la piattaforma online dedicata ai funzionari del settore pubblico.
Sul sito sono infatti evidenziati i vari passaggi da seguire per l’inoltro e tutte le info utili, comprese quelle sugli istituti di credito e gli enti erogatori che aderiscono alla fornitura di tale “prestito”.
Solitamente, la risposta viene trasmessa entro 90 giorni dalla ricezione della domanda; in seguito, il richiedente entrerà in possesso della certificazione che attesta il l’importo del trattamento di cui si intende beneficiare.
Le comunicazioni tra la banca e l’ente erogatore coinvolto in questa procedura avvengono solo ed esclusivamente attraverso posta certificata (PEC).
Qualora la domanda dovesse essere rigettata è possibile presentare una nuova richiesta in seguito alla quale bisognerà però poi attendere nuovamente tutte le tempistiche prefissate in precedenza, in quanto ogni modulo verrà riesaminato.
L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.
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Sul sito www.bancobpm.it e in filiale sono disponibili gratuitamente su richiesta della clientela il modulo “informazioni europee di base sul credito ai consumatori” (S.e.c.c.i.) e la copia del testo contrattuale. La flessibilità può essere esercitata nel rispetto dei limiti contrattualmente previsti, in caso di regolarità dei pagamenti e rimborso tramite addebito diretto in conto corrente SDD.