Decesso con mutuo in corso: cosa succede agli eredi
Può capitare che il titolare di un mutuo ipotecario venga a mancare prima di aver terminato il pagamento delle rate. Alla morte del mutuatario (debitore principale), la legge italiana prevede che l’onere del debito passi agli eredi. Questi, dopo la liquidazione della successione, avranno la facoltà di decidere se accettare o respingere l’eredità. Nel caso di accettazione, potranno porre fine al rapporto con la banca, incluso l’eventuale ricorso alla vendita del bene.
Nel nostro articolo di oggi vogliamo chiarire:
- Cosa succede agli eredi e come devono rispondere delle rate del mutuo
- In che modo il mutuo venga trasferito agli eredi
- Se è possibile evitare di venire coinvolti nel pagamento delle rate
Decesso del mutuatario: i 4 scenari possibili
Supponiamo che Marco, un giovane ragazzo, abbia subito il lutto di suo zio. Lo zio di Marco lo ha nominato suo erede, ma al momento della scomparsa stava ancora finendo di pagare le rate del suo mutuo in corso.
Cosa può fare Marco? Ci sono quattro scenari possibili: il primo dipende dalla prudenza dello zio, gli altri tre dalle scelte di Marco e degli altri eredi.
1. Intervento dell’assicurazione
Il caso più auspicabile, per Marco, è il seguente: suo zio aveva stipulato una polizza vita che risponderà di tutte le rate mancanti, di fatto consegnando l’immobile agli eredi senza che questo sia più gravato da un mutuo in corso.
Il beneficiario dell’assicurazione è sempre l’istituto di credito presso il quale era in corso il mutuo. Sarà sufficiente che l’assicurazione venga a conoscenza dei fatti, dopodiché la banca si rivarrà su di lei. Gli eredi potranno procedere alla dichiarazione di successione e a tutti gli altri atti necessari a diventare proprietari dell’immobile, senza preoccuparsi delle rate.
2. Estinzione anticipata del mutuo
Spesso accade che il mutuatario sia deceduto a breve distanza dal momento in cui avrebbe terminato di ripagare le rate. Se mancano meno di 5 anni alla scadenza del mutuo, ad esempio, è probabile che il capitale residuo non sia molto alto.
In questo caso gli eredi, specialmente quando sono più di uno, potrebbero decidere di estinguere anticipatamente il mutuo. Una volta raccolto il capitale necessario, informeranno la banca tramite raccomandata e procederanno poi a saldare quanto ancora dovuto.
Quando è possibile percorrerla, questa è spesso la strada migliore. Gli eredi, infatti, potranno procedere con la vendita subito dopo aver estinto il mutuo e potranno poi spartirsi la somma ricavata dall’operazione.
3. Accollo del mutuo da parte degli eredi
Magari il nostro Marco e gli altri eredi non hanno la liquidità necessaria per scegliere l’estinzione anticipata. In alternativa, potrebbero aver deciso che per comodità finanziaria sia meglio continuare a ripagare il debito attraverso le rate.
Questa soluzione è possibile, ma non è di certo la più semplice che ci sia.
Una volta che gli eredi procedono con l’accollo del mutuo, nasce un’obbligazione in solido di tutti gli eredi nei confronti della banca. Non importa quanto sia grande la quota di proprietà di ciascun mutuatario: l’istituto di credito potrà rivolgersi liberamente a ciascun erede per riscuotere il pagamento delle rate dovute.
Gli eredi rispondono pro quota soltanto nei loro rapporti interni. Questo significa che se Marco si ritrova a pagare tutte le rate, pur essendo proprietario dell’immobile solo per il 20%, starà a lui bussare alla porta degli altri eredi per regolare i conti secondo le dovute proporzioni.
Quando gli eredi sono tanti, magari con rapporti poco stretti tra loro, questa soluzione finisce per diventare poco pratica. Di certo non è bello ritrovarsi in causa con un cugino di secondo grado per il regolamento dei conti del mutuo, quindi è una scelta da prendere con le pinze.
4. Rinuncia all’eredità
La legge prevede che Marco possa decidere di rinunciare all’eredità lasciata dallo zio, così come possono farlo anche tutti gli altri eredi.
Il diritto ad accettare o rinunciare un’eredità si prescrive in dieci anni, quindi effettivamente non c’è fretta nella decisione.
La rinuncia all’eredità ha un effetto globale, quindi non riguarda soltanto il mutuo o la casa che ne è oggetto. Se Marco rinuncia all’eredità, rinuncia a tutta la sua quota del patrimonio lasciato dallo zio.
Questa scelta è un po’drastica, ma in alcuni casi è la migliore. Se oltre al mutuo ci sono altri debiti, tali da superare gli attivi lasciati all’asse ereditario, allora accettare l’eredità sarebbe sconveniente.
Come si trasferisce la titolarità del mutuo?
Il documento che formalizza il passaggio del mutuo agli eredi è l’accollo. L’accollo stabilisce semplicemente che un terzo subentri nel mutuo in corso, “accollandosi” il debito. Parlando di mutui, spesso si ricorre all’accollo anche quando viene venduta una casa con mutuo in corso e il nuovo proprietario deve subentrare a quello precedente nel pagamento delle rate.
L’accollo viene stipulato contestualmente al cambio di proprietà, direttamente nello studio del notaio. Una volta che viene stipulato, ha effetto immediato.
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L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.