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Differenze tra contratto autonomo di garanzia e fideiussione bancaria

fideiussione bancaria cosa sapere
17/07/2020

Il diritto bancario non è di certo la materia più semplice del mondo; se abbiamo intenzione di richiedere un mutuo, tuttavia, è utile conoscere almeno i suoi aspetti fondamentali. In particolare, è utile sapere come funziona il ruolo del garante.

Il garante è un soggetto che si aggiunge alla banca e al mutuatario. Il suo compito è quello di prestare una garanzia aggiuntiva, “spalleggiando” il mutuatario nel pagamento delle rate.

Ci sono due modi in cui può essere regolato il ruolo del garante: tramite fideiussione o tramite contratto autonomo di garanzia. Anche se a prima vista può sembrare che siano lo stesso tipo di contratto, in realtà ci sono delle differenze rilevanti da conoscere.

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Cosa hanno in comune la fideiussione e il contratto autonomo di garanzia

Cominciamo dalle analogie. Sia la fideiussione che il contratto autonomo di garanzia stabiliscono che la banca possa rivalersi sul garante per il pagamento delle rate. Non c’è bisogno che il mutuatario sia inadempiente: l’istituto di credito può scegliere liberamente di rivolgersi all’uno o all’altro.

Spesso c’è bisogno di introdurre una garanzia di questo tipo quando il mutuatario, da solo, offre delle garanzie insufficienti. Magari il rapporto loan-to-value del suo mutuo è molto alto, oppure il suo reddito annuale non è abbastanza alto da rassicurare a sufficienza la banca.

Un’altra analogia riguarda il fatto che il garante risponde con tutto il suo patrimonio, non soltanto con una parte della sua liquidità o con il denaro presente su un certo conto corrente. Di fatto potrebbe ritrovarsi a pagare l’intero mutuo, se il mutuatario fosse inadempiente dall’inizio alla fine.

La fideiussione, tuttavia, può prevedere il beneficio di escussione. In questo caso il garante può opporsi al pagamento delle rate al posto del mutuatario, indicando dei beni che la banca potrà pignorare al suo cliente prima di rivolgersi a lui per il saldo dell’inadempienza.

Nel contratto autonomo di garanzia –questa è una prima differenza- non è previsto alcun tipo di beneficio d’escussione. La banca avrà massima libertà nel selezionare il soggetto a cui chiedere il saldo delle rate.

La fideiussione, una garanzia più debole

La fideiussione, rispetto al contratto autonomo, è una garanzia meno forte per la banca.

La motivazione va ricercata nel codice civile. La fideiussione, infatti, è al centro di un intero capo del codice civile e si deve muovere all’interno delle disposizioni previste in queste leggi. In particolare, dobbiamo nominare l’articolo 1945 del codice civile.

Questo articolo prevede che il garante possa presentare, alla banca o a qualunque creditore, tutte le eccezioni previste prima di procedere con il pagamento. Le “eccezioni”, come le intende il codice civile, sono tutte quelle azioni che il garante può intraprendere per posticipare il pagamento o essere del tutto esentato dal pagare.

Un primo tipo di eccezione è proprio il beneficio di escussione. Se questo è previsto dalla fideiussione prestata, la banca non potrà pretendere l’adempimento del garante se quest’ultimo indica dei beni del mutuatario che possono essere pignorati.

Un secondo tipo di eccezione è la nullità del contratto. Il garante potrebbe cercare di dimostrare che il contratto di mutuo è nullo, anche soltanto per prendere tempo.

Un altro articolo da conoscere è il 1941, sempre del codice civile, che stabilisce che la fideiussione deve riguardare solo una parte del debito, oppure deve prevedere delle condizioni meno onerose rispetto a quelle del debitore principale. Questo significa che potrebbero esserci delle garanzie parziali, oppure dei termini di pagamento più lunghi.

In generale, dobbiamo ricordare che la fideiussione è una garanzia accessoria. Esiste solo in funzione di un altro contratto tra un creditore e un debitore principale. Il rapporto tra il garante e la banca è subordinato al rapporto tra il mutuatario e la banca.

Questo può essere fonte di problemi: inadempienze, ritardi, lungaggini burocratiche e altre situazioni che gli istituti di credito vorrebbero evitare. Ecco perché è stato introdotto il contratto autonomo di garanzia.

Il contratto autonomo di garanzia

Il contratto autonomo di garanzia non è previsto espressamente dal codice civile, anche se ormai è molto diffuso e questo termine è stato usato più volte anche dalla corte di Cassazione.

Questo contratto si distingue per una clausola: “Pagamento a prima richiesta e senza eccezioni”. Significa che la banca potrà inviare una semplice richiesta di pagamento al garante, senza dare motivazioni né prova di inadempienza del mutuatario, pretendendo il pagamento della somma.

Il garante non potrà opporre eccezioni, non potrà far valere il beneficio di escussione né sottrarsi al pagamento in alcun modo. L’unico caso in cui può esimersi dal pagamento è provando il dolo della banca, cioè sostanzialmente dimostrando in modo visibile ed evidente di essere stato raggirato.

Questa forma di garanzia è molto forte, quindi dovremmo pensare bene prima di firmare un contratto autonomo di garanzia.

Un’ultima cosa da nominare, ma non per questo meno importante, riguarda una sentenza della corte di Cassazione del 2010. La sentenza stabilisce che, se in una fideiussione viene inserita una clausola di “pagamento a prima richiesta e senza eccezioni”, la fideiussione si trasforma in automatico in un contratto autonomo di garanzia.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali ed economiche si rinvia ai Fogli Informativi disponibili in Filiale e sul sito www.bancobpm.it.

L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.

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