Mutuo rifiutato: le possibili motivazioni
La concessione di un mutuo è subordinata al possesso di determinate credenziali. La banca, prima di procedere all’erogazione, necessita di una buona certezza di potere recuperare l’importo che andrà ad erogare. È possibile suddividere i motivi di rifiuto della concessione in due macro-categorie:
- situazione reddituale e capacità di rimborso del richiedente;
- peculiarità del bene oggetto del finanziamento.
Principali motivi per il rifiuto di un mutuo
I motivi per cui la banca non concede il mutuo possono essere molteplici, di natura reddituale o legati all’immobile che si vuole acquistare. Vediamoli insieme:
- l’importo richiesto è troppo elevato rispetto al reddito disponibile del richiedente: la rata del mutuo, generalmente, può arrivare fino a 1/3 del reddito mensile del richiedente al netto di eventuali altri impegni finanziari e, qualora l’importo dovesse superare questa cifra, il mutuo potrebbe essere negato. Se il mutuo è richiesto da più persone, il calcolo verrà effettuato sommando i redditi di tutti i contraenti;
- una situazione lavorativa del richiedente poco solida, frutto di un reddito incostante nel tempo o di una perdita temporanea del posto di lavoro, è un fattore che incide nella valutazione della richiesta di mutuo limitando le possibilità di concessione;
- episodi passati di insolvenza: i cosiddetti cattivi pagatori, vale a dire clienti che, in passato, sono stati protagonisti di episodi di insolvenza, magari perché non hanno pagato o hanno pagato in ritardo le rate di un prestito e sono quindi segnalati nelle banche dati dei rischi finanziari, potrebbero vedersi negare la richiesta di mutuo;
- le caratteristiche dell’immobile per il quale si richiede il mutuo: l’istituto di credito valuterà attentamente, attraverso una perizia, che l’importo dell’immobile sia congruo e che, in caso di insolvenza da parte del mutuatario, possa essere rimesso sul mercato, senza che si verifichi una perdita economica. Pertanto, un prezzo fuori mercato potrebbe essere una causa di rifiuto del finanziamento o di riduzione dell’importo richiesto, così come l’eventuale presenza di irregolarità edilizie che gravino sull’immobile;
- immobili provenienti da donazioni: questa tipologia di immobile può essere considerata nella concessione di un mutuo purché il rischio donativo sia coperto da una specifica polizza assicurativa che metta al riparo da azioni di revoca da parte di eventuali eredi del donante.
Queste sono le principali cause per le quali un mutuo non viene concesso, pertanto è sempre bene tutelarsi in fase di compromesso, subordinando il contratto al buon esito della richiesta di mutuo: così facendo, in caso di mutuo non concesso, sarà obbligatoria la restituzione della caparra da parte del veditore, che altrimenti andrebbe persa. Esistono, inoltre, dei casi specifici per i quali, anche dopo una perizia o una delibera, gli istituti di credito possono avvalersi della facoltà di non erogare il prestito. Passiamoli in rassegna.
Rifiuto mutuo dopo delibera
La delibera è l’impegno formale dell’istituto di credito all’erogazione del prestito richiesto, ma possono sussistere dei casi nei quali, anche in seguito a una delibera positiva, il mutuo non venga concesso. Una delibera in genere ha una validità variabile da banca a banca tra i 3 e i 6 mesi, e qualora in questo arco di tempo dovessero sopraggiungere problematiche sull’immobile o nuovi elementi a sfavore del soggetto richiedente, la banca può avvalersi della facoltà di rifiutare l’erogazione del mutuo anche a fronte di una delibera positiva.
Esiste anche la possibilità che il mutuo non venga concesso dopo il rogito: qualora si decidesse di acquistare un immobile senza avvalersi di un mutuo, richiedendolo poi successivamente, non è scontato che la delibera abbia esito positivo in quanto l’acquisto di per sé non garantisce che sussistano tutti i requisiti richiesti dalla banca.
Rifiuto mutuo dopo perizia positiva
La perizia certifica il valore dell’immobile e solitamente ha esito positivo quando il prezzo di acquisto è in linea con i prezzi del mercato immobiliare. Tuttavia, come abbiamo visto, è solo uno degli elementi che concorre al buon esito della richiesta: anche gli altri fattori, specialmente quelli legati al reddito del richiedente, giocano un ruolo fondamentale e possono far sì che un mutuo venga rifiutato dopo una perizia positiva.
Mutuo rifiutato: dopo quanto posso riprovare?
Quindi, quando un mutuo non viene concesso, cosa fare?
Come prima cosa è bene sapere che ogni volta che un prestito viene rifiutato si è automaticamente iscritti alla banca dati del CRIF (Centrale Rischi Finanziari), ma niente panico: non significa che siate cattivi pagatori. L’iscrizione, infatti, è solo una tutela per evitare che vengano effettuate molteplici richieste dagli stessi soggetti e ha una durata di 90 giorni, trascorsi i quali è possibile effettuare una nuova richiesta di mutuo.
Per evitare che si riproponga la stessa problematica ed evitare di vedersi rifiutare nuovamente la richiesta di mutuo, è consigliabile fare attente valutazioni sia della propria situazione reddituale che dell’immobile.
L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.
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L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.