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Prestito con contratto di lavoro a tempo determinato: come funziona e consigli utili

20/02/2023

In un momento nel quale le spese da sostenere sono molte e le entrate possono non essere sufficienti, la richiesta di un prestito può essere la soluzione: può aiutarci per l’acquisto di una nuova automobile, per affrontare ulteriori spese improvvise, per finanziare un progetto importante o per qualsiasi altro esborso di denaro “extra”. È però possibile richiedere un prestito con un contratto di lavoro a tempo determinato? E se sì, come funziona?

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Ottenere un finanziamento con un contratto di lavoro a tempo determinato, si può?

La domanda è interessante, anche a giudicare dal fatto che viene posta frequentemente dagli utenti ai motori di ricerca, soprattutto da parte di giovani che lavorano con contratti a termine. Sono molte infatti le persone che hanno un’occupazione precaria e che, nella mancanza di certezze per il proprio futuro, si trovano in difficoltà di fronte a necessità come l’acquisto di un’automobile o di una casa o a esigenze come quella di diventare genitori. In questi casi, ottenere un prestito può fare la differenza ma può essere davvero complicato.
Quale istituto di credito o società finanziaria può essere disposto a finanziare un soggetto che non può garantire l’estinzione del debito fino alla sua scadenza? Senza un’occupazione stabile e duratura, ottenere un finanziamento risulterà molto difficile. Tuttavia, alcune banche e finanziarie stanno iniziando a dimostrare una maggior flessibilità e disponibilità anche nei confronti di clienti più “rischiosi”. Rispettando alcune condizioni, richiedere un prestito con un contratto di lavoro a tempo determinato risulta così al giorno d’oggi possibile.

Come ottenere un prestito con un contratto di lavoro a termine?

Nonostante, come abbiamo detto, un contratto di lavoro a tempo determinato non rappresenti una valida garanzia per chi eroga il prestito, è comunque possibile ottenere un finanziamento, seguendo una delle due opzioni percorribili:

Il prestito personale

Il prestito personale è un finanziamento a tasso fisso e rata fissa con una durata predeterminata e prima rata dopo 30 giorni grazie al quale viene offerta al richiedente la possibilità di pagare in comode rate mensili sino alla restituzione dell’intera somma concessa.

Quando il richiedente è un lavoratore a tempo determinato, il prestito personale deve concludersi entro la scadenza del suo contratto a termine. Può essere richiesta anche una continuità lavorativa di 36 mesi presso la stessa azienda.

Ma vediamo ora un esempio pratico: se l’impiego a tempo determinato si protrarrà ancora per 10 mesi, si potrà chiedere un prestito con piano di ammortamento che non superi tale scadenza. Il tempo messo a disposizione del debitore per restituire il suo credito non potrà perciò essere superiore ai 10 mesi. Con un tempo limite così ristretto, non sarà ovviamente possibile richiedere cifre consistenti, ma ci si dovrà limitare a importi bassi.

Il prestito con garante o fideiussore

La situazione cambia se il lavoratore con un contratto a termine richiede un prestito avvalendosi del sostegno finanziario di un garante che può essere un parente, il coniuge, un amico o qualsiasi altra persona che si obbliga di restituire la somma dovuta dal debitore, qualora quest’ultimo fosse impossibilitato a pagare le rate. Con il terzo soggetto che funge da garante, la banca o la finanziaria non avrà problemi a concedere il prestito, poiché in caso di insolvenze entrerà in gioco il fideiussore a farsi carico del debito.

L’ente erogante solitamente non richiede come prassi la presenza di un garante ma, nei casi in cui dovessero mancare dei requisiti fondamentali, sarà necessaria la garanzia da parte di un terzo soggetto.

Anche per poter fungere da garante bisogna possedere determinati requisiti: un’età inferiore ai 75 anni e possedere un reddito che permetta di far fronte alle eventuali rate da saldare. Oltre all’avere una solidità economica, al garante viene richiesto di presentare alcuni documenti in grado di confermare la capacità di farsi carico del debito, ovvero:

1) Ultime buste paga, se si tratta di un lavoratore dipendente. Qualora il contratto fosse a tempo determinato, la scadenza dovrà essere posteriore alla data di estinzione del finanziamento.

2) Modello unico, se il garante è un lavoratore autonomo.

Il garante che risponde ai requisiti prende il posto del debitore principale ma non lo sostituisce. In caso di morte del garante, la fideiussione non cadrà così in prescrizione ma diventerà oggetto di successione e l’impegno di pagare le rate verrà trasmesso agli eredi.

Per concludere, abbiamo visto che, come accade per i mutui per lavoratori atipici, anche in ambito prestiti ci sono delle soluzioni per ottenere denaro senza avere necessariamente un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

Messaggio pubblicitario a finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi e/o alla documentazione contrattuale disponibili sul sito www.bancobpm.it e presso le filiali della Banca.

L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.

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