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Prestito rifiutato: motivazioni e alternative

prestito rifiutato
02/02/2022

Quando si richiede un prestito  tra i vari documenti che bisogna presentare è necessario attestare la capacità di poter far fronte al pagamento delle singole rate.

In fase di valutazione può però capitare che la richiesta del finanziamento non venga accettata e che quindi l’operazione non vada a buon fine.

Come nel caso di un mutuo rifiutato, se ci si trova davanti a un prestito rifiutato potrebbe essere utile capirne la motivazione e sapere quali sono le possibili soluzioni alternative: scopriamole quindi insieme.

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Prestito rifiutato: quando e perché succede

Quando ci si informa su come funzionano i prestiti personali, un tema spesso dibattuto ruota attorno alle motivazioni e casi in cui un prestito non viene concesso da parte di un istituto bancario o finanziario.

I motivi possono essere diversi, ed è comunque possibile scoprire quali sono le motivazioni che hanno portato al rifiuto: conoscerle è importante in quanto permette di ricorrere a misure alternative.

Quando si richiede un finanziamento, infatti, la banca, come prima cosa, controlla l’affidabilità creditizia del soggetto richiedente al fine di cautelarsi. Con le verifiche effettuate nelle diverse banche dati, a disposizione delle banche e degli altri enti finanziatori, vengono ottenute le informazioni su eventuali altre richieste di prestito effettuate dal cliente, su ritardi nei pagamenti delle rate dei finanziamenti e altro ancora.

Tra i motivi che possono portare a non accettare la richiesta di prestito troviamo ad esempio una situazione di insolvenza in merito a prestiti precedenti.

In questo caso, il prestito viene rifiutato perché il cliente non ha saldato delle pregresse esposizioni derivanti da prestiti verso banche/società finanziarie, oppure risulta classificato nelle banche dati come “cattivo pagatore”, perché, pur avendo pagato le rate del prestito, lo ha fatto in ritardo rispetto alle scadenze previste dal contratto.

Il rifiuto può derivare dalla valutazione patrimoniale del soggetto richiedente, in quanto il reddito che percepisce risulta inadeguato rispetto all’ammontare delle rate del finanziamento; la richiesta verrà respinta e il finanziamento non verrà erogato, a meno che vi sia la possibilità di avere un garante del prestito che la banca ritenga idoneo.

È preferibile richiedere un solo prestito alla volta e solo dopo aver ricevuto una risposta si può eventualmente avviare una nuova richiesta.

La presenza di eventuali garanti è importante affinché la richiesta non venga rifiutata e il prestito possa essere erogato.

Questi sono i motivi principali per i quali la richiesta di prestito potrebbe essere respinta.

Vediamo ora le alternative in caso di prestito rifiutato.

Soluzioni alternative in caso di prestito rifiutato

Qualora la richiesta di prestito non dovesse essere accettata è possibile valutare alcune soluzioni alternative.

Una di queste è la  cessione del quinto, una tipologia di prestito personale riservata a dipendenti e pensionati, che possono restituire la somma di denaro con trattenuta delle rate direttamente sullo stipendio o sulla pensione. Grazie a questa particolarità un prestito con Cessione del Quinto è accessibile anche a chi in passato ha avuto problemi di affidabilità creditizia.

Attenzione però alle tempistiche per una nuova richiesta: dopo un rifiuto è sconsigliabile procedere subito con una nuova richiesta, in quanto darebbe probabilmente un altro esito negativo. Vediamo quindi dopo quanto tempo inoltrare una nuova richiesta di prestito.

Prestito rifiutato: dopo quanto posso riprovare?

A prescindere dalle motivazioni del prestito rifiutato, è bene sapere quando è possibile fare una nuova richiesta di finanziamento, per evitare di trovarsi nuovamente di fronte ad una risposta negativa.

Nella quasi totalità dei casi, quando si riceve un rifiuto, la richiesta di prestito effettuata rimane negli archivi delle banche dati per un mese affinché ogni istituto di credito possa valutare la possibilità di concedere o meno dei finanziamenti.

È opportuno quindi attendere almeno 30 giorni lavorativi prima di procedere con una nuova richiesta.

Nel frattempo, si possono chiedere alla banca/società finanziaria le motivazioni del rifiuto e cercare di sanare eventuali problemi e/o anomalie. Anche la ricerca di un garante può essere una valida soluzione per poter procedere poi con una nuova richiesta di prestito.

Conoscere quindi le cause del rifiuto e procedere laddove possibile alla loro sistemazione aumenterà le possibilità di accettazione quando si procederà con una nuova  richiesta di prestito.

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

 

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni economiche di tutte le tipologie di mutuo fare riferimento alle Informazioni Generali sul Credito Immobiliare offerto a Consumatori disponibili presso le filiali della banca e sul sito bancobpm.it alla sezione “Trasparenza”.

L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.

Per quanto riguarda i prodotti Ducato ricordiamo che la richiesta di prestito è soggetta ad approvazione di Agos Ducato.

Sul sito www.bancobpm.it e in filiale sono disponibili gratuitamente su richiesta della clientela il modulo “informazioni europee di base sul credito ai consumatori” (S.e.c.c.i.) e la copia del testo contrattuale. La flessibilità può essere esercitata nel rispetto dei limiti contrattualmente previsti, in caso di regolarità dei pagamenti e rimborso tramite addebito diretto in conto corrente SDD.

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