Richiedere un mutuo dopo i 60 anni: cosa c’è da sapere
L’immagine stereotipata di chi richiede un mutuo è quella di una giovane coppia di sposi, con meno di trent’anni e tutta la vita davanti. Siamo sicuri che sia sempre così? In realtà, oggi molti mutuatari percepiscono già la pensione o lo stanno per fare.
La vita si allunga, rendendo sempre più facile fare piani per il futuro anche quando si supera la soglia dei 60 anni. Così anche i “senior” si scoprono mutuatari: di anno in anno, chi opera nel settore ha visto sempre più richieste di mutuo provenire da persone in avanti con l’età. Molte richieste di questo tipo, tra l’altro, sono per mutui sulla prima casa.
Quali sono i limiti e i vantaggi di una situazione di questo tipo? Oggi siamo qui per rispondere ad ogni dubbio e domanda frequente sui mutui over-60.
Fino a che età si può richiedere un mutuo?
Il requisito di età per la richiesta di un mutuo varia in base all’istituto di credito specifico. Generalmente, non si deve superare l’età di 80 anni al termine del periodo di ammortamento, ma spesso molte banche e società finanziarie limitano l’approvazione del mutuo a coloro che non supereranno i 75 anni al termine del contratto.
Su questa decisione, in ogni caso, hanno molto peso le politiche interne della singola banca. Un istituto potrebbe decidere di essere più elastico per venire incontro alle richieste dei mutuatari più anziani, mentre un altro potrebbe avere regole più rigide.
In ogni caso, solitamente è semplice sapere quali sono le politiche delle diverse banche. Spesso basta fare un controllo online, oppure una veloce visita in filiale.
Questo non significa, comunque, che richiedere un mutuo a 60 anni sia uguale a richiederne uno a 28. Ci sono delle differenze di cui la banca terrà conto; sapendo cosa aspettarti, però, potrai fare in modo di preparare tutto al meglio per la tua richiesta di mutuo e massimizzare le chances di vederla approvata.
I limiti da conoscere per i mutui over-60
Pensare come una banca è il modo migliore per sapere cosa aspettarsi.
La prima cosa da fare è operare una distinzione tra persone che sono ancora in età lavorativa e persone che hanno già raggiunto la pensione. Questi ultimi sono i più avvantaggiati, specie se hanno una pensione elevata, perché hanno un reddito sicuro; per non percepire la pensione bisognerebbe assistere all’insolvenza dell’INPS, ipotesi ad oggi remota.
Per chi lavora, invece, la situazione è diversa. Da una parte è vero che alla fine della propria carriera si è raggiunto solitamente l’apice del proprio reddito; dall’altra parte, però, se si dovesse perdere il lavoro si sarebbe più esposti al rischio di non trovarne un altro.
Si sa che il mercato del lavoro, per le persone giovani, è più dinamico che per le persone vicine alla pensione.
Chiaramente, poi, non tutti i lavori hanno lo stesso profilo di rischio. I dipendenti pubblici, ad esempio, sono meno a rischio di licenziamento e lavorano per un’istituzione con rischio di fallimento virtualmente nullo. Questo offre loro una garanzia molto forte.
Come sempre, poi, ha un peso importante il rapporto tra il valore della garanzia e l’importo richiesto. Ottenere l’approvazione per un mutuo al 40% è più semplice di ottenere l’approvazione per un mutuo all’80%; questo aspetto è vero a tutte le età, ma assume particolare rilevanza nei mutui over-60.
Cosa aspettarsi dalla banca
Come dicevamo, conoscere il comportamento degli istituti di credito aiuta a prevederne le mosse e a prepararsi al meglio per la richiesta di mutuo.
La prima cosa che una banca potrebbe chiedere ad un mutuatario over-60 è di inserire una polizza vita nel mutuo. Per legge l’unica assicurazione obbligatoria per tutti i mutuatari è quella contro scoppio e incendio, ma può capitare che la banca ne suggerisca una aggiuntiva come parte dell’accordo.
La polizza vita protegge la famiglia del mutuatario in caso di morte anticipata, un argomento tanto brutto da trattare quanto, purtroppo, rilevante.
La seconda possibilità è quella di concedere un mutuo con uno spread più alto della media, visto il rischio maggiore. Chiaramente questo dipende dalla percentuale finanziata e dalle garanzie offerte dal mutuatario, ma è un’opzione.
Da ultimo, è possibile che la banca richieda l’intervento di un garante esterno se le garanzie non dovessero essere del tutto sufficienti a vedere approvata la richiesta.
I vantaggi dei mutui over-60
Sarebbe sbagliato parlare soltanto di limiti, ostacoli e di cose a cui prepararsi; i mutuatari ultrasessantenni sono spesso i più felici, grazie ad alcuni vantaggi che solo l’età può offrire.
Prima di tutto, con il passare degli anni si tende ad accumulare del risparmio. Questo aiuta a ridurre la percentuale del valore della casa che dovrà essere finanziata con il mutuo, rendendo le rate più leggere.
Il secondo aspetto positivo riguarda la stabilità. C’è meno rischio di incorrere in una separazione o un divorzio, problemi che rischiano di rendere spiacevole la situazione dei mutuatari. Si è vicini alla pensione, che elimina il problema della sicurezza del reddito e si è sicuri di scegliere una casa che si adatta alle proprie esigenze, grazie all’esperienza maturata negli anni.
Ecco perché sempre più mutuatari sono over-60 e perché, molto probabilmente, questo trend è destinato a crescere ancora.
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L’erogazione del finanziamento è subordinata alla normale istruttoria da parte della banca. Il credito è garantito da un’ipoteca sul diritto di proprietà o su altro diritto reale avente per oggetto un bene immobile residenziale.