Assegno bancario e assegno circolare: quali differenze?
Esistono due diverse modalità per effettuare un pagamento con assegno e bisogna conoscere bene la differenza prima di scegliere l’una o l’altra. Assegno bancario e assegno circolare sono entrambi modalità di pagamento valide, ma presentano delle differenze significative che riguardano la copertura, l’emissione e il loro funzionamento.
Cos'è e come funziona un assegno bancario
L’assegno bancario viene emesso dal correntista che sia in possesso di un carnet di assegni, muniti della clausola di non trasferibilità, fornito dalla sua banca. Il correntista può anche richiedere, per iscritto, il rilascio di assegni bancari in forma libera, pagando per ciascuno € 1,50 a titolo di imposta di bollo.
L’assegno bancario emesso per importi pari o superiori a 1.000 euro deve sempre recare l’indicazione della clausola di non trasferibilità. Per emettere un assegno bancario bisogna quindi essere correntista, visto che per il pagamento verrà utilizzato il denaro disponibile sul conto corrente.
Per compilare un assegno di questo tipo in modo corretto è necessario indicare:
- la data di emissione
- il suo ammontare (in lettere e cifre)
- il nome del beneficiario (che si può aggiungere anche in un momento successivo alla sua emissione).
Infine, l’assegno va firmato e consegnato al beneficiario, che potrà poi riscuotere il pagamento recandosi allo sportello della banca emittente oppure della propria banca.
L’assegno deve essere presentato per l’incasso entro un certo numero di giorni dalla data di emissione:
- otto giorni se pagabile “su piazza” quando il comune di emissione è lo stesso di quello di pagamento;
- quindici giorni se pagabile “fuori piazza”, in altro comune rispetto a quello di emissione.
Trascorsi gli 8 o i 15 giorni l’emittente può ordinare alla propria banca di non effettuare più il pagamento e viene meno la possibilità di attivare una serie di misure a protezione del beneficiario previste dalla legge in caso di mancato pagamento dell’assegno; la più importante è il “protesto“, che consente di agire per via giudiziaria al fine di ottenere la somma dovuta.
L’intero procedimento del protesto è a carico del creditore, che deve affrontare i relativi costi.
Cos'è e come funziona un assegno circolare
Nel caso dell’assegno circolare, il correntista dovrà prima depositare sul conto corrente la somma corrispondente al suo ammontare, altrimenti la banca non potrà procedere alla sua emissione. Questa tipologia di assegno offre quindi al beneficiario la garanzia che l’assegno sia coperto al momento della riscossione. Per riscuotere l’assegno circolare, il beneficiario dovrà presentarsi in banca con il titolo di credito e un documento d’identità.
L’assegno circolare non va confuso con l’assegno di traenza, che è caratterizzato dal fatto che non si conoscono le coordinate bancarie del beneficiario. L’unico punto di contatto è rappresentato dal fatto che l’assegno di traenza non è trasferibile, proprio come l’assegno circolare.
Qual è la differenza tra assegno bancario e circolare?
La differenza tra assegno bancario e circolare riguarda innanzitutto la copertura. È sempre certo che l’assegno circolare abbia la copertura necessaria, che in gergo si chiama provvista. Questa certezza invece manca nel caso dell’assegno bancario, che potrebbe essere privo di copertura e quindi rendere necessario il protesto.
Un’altra differenza tra assegno circolare e bancario riguarda la procedura di emissione, infatti nel caso dell’assegno circolare, l’istituto di credito dovrà bloccare sul conto una somma corrispondente a quella indicata nell’assegno, così da garantire la riscossione da parte del creditore. Inoltre, nell’assegno circolare bisogna sempre indicare al momento dell’emissione il nome del beneficiario, che invece si può aggiungere successivamente nel caso dell’assegno bancario.
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