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Blocco conto corrente: cosa sapere

10/09/2024

Il blocco del conto corrente è una situazione spiacevole che può verificarsi per diverse ragioni, ma che comporta evidenti disagi per il correntista, il quale per un periodo di tempo più o meno lungo non può accedere ai propri fondi né utilizzare strumenti di pagamento come carte di credito e di debito. Questo provvedimento può essere adottato a fini preventivi per tutelare l’istituto di credito o per rispettare normative specifiche. Nei paragrafi successivi, esploreremo i motivi più comuni per cui un conto corrente può essere bloccato e le possibili soluzioni per sbloccarlo.

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Blocco conto corrente bloccato in via cautelativa: quali sono i motivi

Quando la banca può bloccare un conto corrente? Il blocco cautelativo di un conto può avere diverse cause, ciascuna con implicazioni specifiche per il correntista: vediamole nel dettaglio.

Blocco del conto per debiti: il pignoramento

Uno dei motivi principali per cui un conto corrente può essere bloccato è il pignoramento. In cosa consiste? Il pignoramento del conto corrente è una procedura legale di espropriazione utilizzata per recuperare crediti non saldati, avviata da un creditore attraverso un Tribunale. Il conto corrente non può essere però bloccato senza preavviso. Quando un soggetto non riesce a ripagare un debito, per le ragioni più svariate, il creditore può rivolgersi a un tribunale per ottenere un decreto ingiuntivo che autorizzi il pignoramento del conto corrente del debitore. Se il debitore non paga, neanche dopo la notifica dell’atto di precetto, il giudice autorizza il pignoramento, che blocca i fondi sul conto per coprire il debito.

Occorre ricordare che esistono precisi limiti di pignorabilità del conto corrente che mirano a garantire un minimo vitale per la sussistenza e che impediscono di pignorare il conto se su esso vengono accreditate pensioni di invalidità, assegni di accompagnamento per disabili o rendite di assicurazioni sulla vita.

Il pignoramento può interessare anche conti correnti che sono in rosso o vuoti, poiché potrebbero ricevere fondi tra la data del pignoramento e quella dell’udienza di assegnazione.

Blocco del conto per documento scaduto

Un’altra ragione per il blocco del conto è la scadenza dei documenti dell’intestatario. Secondo il Decreto Legislativo 231/2007, infatti, se il documento di identità di un cliente è scaduto, la relazione con l’istituto finanziario viene prima sospesa e poi chiusa. L’istituto finanziario ha l’obbligo di informare il cliente della necessità di aggiornare i dati per la verifica. Se il cliente non agisce di conseguenza, l’istituto deve sospendere i rapporti per 60 giorni, durante i quali le disposizioni automatiche continuano ad essere eseguite regolarmente. Se l’intestatario non aggiorna i propri dati entro tale periodo, infine, l’intermediario estingue il rapporto.

Blocco del conto per antiriciclaggio

Le leggi antiriciclaggio impongono al titolare del conto di compilare, entro 60 giorni dalla notifica da parte della banca, uno specifico questionario fornendo dati sensibili richiesti per legge, allegando anche la copia di un documento d’identità. Se questa procedura non viene completata in tempo o ci sono delle mancanze, la banca blocca il conto corrente per evitare possibili problemi. Questa misura di cautela è necessaria anche per proteggere l’istituto finanziario, che per ogni controllo mancante può vedersi infliggere una multa tra 2.600 e 13.000 euro.

Altro caso di blocco conto per antiriciclaggio riguarda l’effettivo riscontro di operazioni o situazioni non regolari. Le banche devono seguire rigorose procedure di conformità per identificare e segnalare attività sospette: quando vengono individuate operazioni bancarie anomale, l’istituto di credito è obbligato a segnalarle alle autorità competenti per ulteriori indagini. In alcuni casi, l’operazione può essere sospesa dall’autorità o il conto corrente può essere bloccato dalla banca, se si accerta che è stato utilizzato per attività illegali o se il titolare non fornisce informazioni sufficienti.

Tuttavia, prima di sospendere un’operazione, rifiutare l’apertura o chiudere un conto, le banche devono garantire che la procedura seguita sia corretta e regolare. Il titolare del conto ha il diritto di essere informato e di contestare la decisione.

Blocco del conto per decesso

In caso di decesso del titolare del conto corrente, la banca blocca temporaneamente il conto fino a quando non viene completata la procedura di successione. Questo è necessario per garantire che i fondi vengano distribuiti correttamente agli eredi, legittimi o testamentari.

Blocco del conto corrente cointestato: cosa succede

Nel caso di un conto corrente cointestato, il blocco per pignoramento può interessare solo la quota spettante al debitore. La banca presumerà che le quote dei cointestatari siano uguali, salvo diversa indicazione. Questo significa che, se uno dei cointestatari ha debiti, solo la sua parte del conto verrà bloccata.

Quanto dura il blocco del conto corrente?

La durata del blocco del conto corrente dipende da diversi fattori, in primo luogo dalle ragioni del procedimento. Se il blocco è dovuto a un documento scaduto, sarà sbloccato non appena il cliente presenta un documento valido. Se il blocco è per pignoramento, durerà fino a quando il debito non viene saldato completamente e la procedura esecutiva conclusa. In caso di operazioni sospette ai sensi delle norme antiriciclaggio, il blocco può durare fino a quando non vengono completate tutte le verifiche necessarie.

Come si può sbloccare un conto corrente bloccato?

Per sbloccare un conto corrente bloccato il titolare può ricorrere a diversi metodi, a seconda del motivo del blocco. Ecco alcune modalità:

  • Presentare documenti aggiornati: se il conto è bloccato per un documento scaduto, è sufficiente presentare alla banca un documento di identità valido.
  • Pagare i debiti: in caso di pignoramento, il conto sarà sbloccato una volta che il debito è stato saldato completamente.
  • Fornire spiegazioni dettagliate: se il blocco è dovuto ad attività sospette nell’ambito delle normative antiriciclaggio, il titolare dovrà collaborare con la banca e fornire tutte le informazioni richieste per dimostrare la legittimità delle transazioni.
  • Completare la procedura di successione: in caso di decesso del titolare del conto, gli eredi dovranno completare la procedura di successione per ottenere l’accesso ai fondi.

La durata del blocco dipende dalla causa scatenante e dalla tempestività con cui vengono adottate le misure necessarie per risolvere la situazione. Con la giusta documentazione e collaborazione con la banca è possibile sbloccare il conto e ripristinare l’accesso ai fondi.

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L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

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