Imposta di bollo sul conto corrente: cos’è e quando si paga
L’imposta di bollo sul conto corrente, entrata in vigore nel 2012 a seguito di modifiche alla disciplina che regola queste imposte e altri strumenti finanziari, si rivolge a tutti i possessori di conto corrente, che siano persone fisiche o persone giuridiche. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio cos’è l’imposta di bollo sul conto corrente, quando si paga, come viene calcolata e quali sono tutte le variabili in gioco.
Cos'è l'imposta di bollo su conto corrente?
Quando parliamo di imposta di bollo sul conto corrente ci riferiamo a un’imposta applicata a tutti i conti correnti, compresi quelli postali e i libretti di risparmio, la cui giacenza media è superiore ai 5.000 euro. Corrisposta a cadenza annuale, l’imposta di bollo viene pagata direttamente all’Agenzia delle Entrate dall’istituto di credito, che trattiene l’importo dal conto corrente del suo cliente in concomitanza con l’emissione dell’estratto conto o del rendiconto.
Oltre all’imposta sul conto corrente, è prevista anche quella sulle carte di credito e sulle carte prepagate: qualora, in un mese, si utilizzasse la propria carta effettuando acquisti complessivi per importi superiori a 77,47 euro, si sarà tenuti al pagamento di un’imposta di 2 euro, prelevata direttamente in fase di addebito dell’estratto conto.
Imposta di bollo conto corrente: ogni quanto si paga e a quanto ammonta?
Il pagamento dell’imposta di bollo sul conto corrente è legato ai periodi di rendicontazione, pertanto, a seconda del tipo di contratto stipulato con il proprio istituto di credito, potrà essere annuale o suddiviso in pagamenti scaglionati in base all’invio degli estratti conto (mensile, trimestrale o semestrale). L’imposta di bollo per le persone fisiche, a prescindere dai periodi di rendicontazione e dall’importo medio in giacenza sul conto, è pari a 34,20 euro annui.
Come calcolare la giacenza media sull'imposta di bollo sul conto corrente?
L’imposta di bollo sul conto corrente si paga quando la giacenza media, nei vari periodi di rendicontazione, supera i 5.000 euro; in base al contratto stipulato con il proprio istituto di credito l’imposta verrà corrisposta in base alla periodicità con cui viene emesso l’estratto conto.
Facciamo due esempi: se la rendicontazione avviene a cadenza annuale, il calcolo della giacenza media verrà effettuato a fine anno e, qualora superi i 5.000 euro, sarete tenuti al pagamento dell’imposta. Diversamente, per i titolari di un conto corrente che prevede l’invio dell’estratto conto a cadenza trimestrale, l’importo di 34,20 euro annui sarà suddiviso in 4 pagamenti da 8,55 euro che verranno corrisposti solo se, nel trimestre precedente, la giacenza media ha superato i 5.000 euro.
Qualora, in alcuni trimestri, la giacenza media dovesse essere inferiore a questa cifra, l’imposta non sarà dovuta.
Imposta di bollo su conto corrente: tipologie e casistiche
Abbiamo visto che l’imposta di bollo viene applicata su tutti i conti correnti, a prescindere dal fatto che l’intestatario sia una persona fisica o una persona giuridica. L’importo, però, varia a seconda del soggetto in quanto, per i conti intestati a soggetti diversi dalle persone fisiche come aziende o società, l’imposta, sale da 34,20 euro a 100,00 euro.
Un’altra tipologia di imposta di bollo è quella sui depositi: che si tratti di somme vincolate sul conto corrente o di conti deposito: l’imposta, in questo caso, è proporzionale e viene applicata nella misura del 2 per mille su tutti i depositi la cui giacenza media supera i 5.000 euro.
Ci sono, infine, altre due casistiche che meritano un approfondimento a parte, l’imposta di bollo su più conti correnti e l’imposta di bollo su un conto corrente cointestato. Vediamole una per una.
Imposta di bollo su più conti correnti
Qualora si fosse titolari di più di un conto corrente, il conteggio per determinare se si debba corrispondere l’imposta di bollo, verrà effettuato sulla giacenza media di tutti i rapporti intestati: se la somma delle giacenze medie di tutti i conti è superiore a 5.000 euro, l’imposta dovrà essere corrisposta su ogni singolo rapporto, a prescindere dal fatto che uno di questi abbia una giacenza inferiore a quella cifra. A concorrere al conteggio saranno tutti gli eventuali conti correnti, conti postali, libretti di risparmio, intestati alla stessa persona.
Imposta di bollo su conto corrente cointestato
In caso di conto corrente cointestato, anche se il conto dovesse avere una giacenza media inferiore a 5.000 euro, qualora uno dei cointestatari fosse titolare di un altro conto corrente la cui giacenza media, sommata a quella degli altri conti superi quella cifra, l’imposta di bollo sarà comunque dovuta. Pertanto, per capire se sia necessario il pagamento dell’imposta, bisognerà prendere in considerazione le giacenze medie di tutti i conti correnti di uno stesso soggetto, compresi quelli cointestati.
Conto corrente senza imposta di bollo: è possibile?
Veniamo ora all’ultimo punto e vediamo in quali casi si è esenti dal pagamento dell’imposta di bollo:
- se la giacenza media, nel periodo di rendicontazione, è inferiore ai 5.000 euro oppure se il conto è in negativo;
- se si è titolari di un conto corrente base: questo conto corrente, più limitato a livello operativo, ha spese inferiori rispetto ai conti correnti tradizionali ed è riservato alle persone che hanno un ISEE inferiore ai 11.600 euro;
- se si è titolari di un conto IMEL (Istituti di Moneta Elettronica) o di un conto presso un istituto di pagamento: in tal caso, viene applicata l’imposta di bollo pari a 2 Euro quando la somma supera 77,47 Euro;
- alcune banche, a scopo promozionale, si fanno carico del pagamento dell’imposta di bollo che quindi non verrà corrisposta dal correntista ma erogata direttamente dall’istituto di credito.
L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.
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