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Il Terzo Settore, i Giovani e l’Ambiente

Giovani e Volontariato
16/12/2020

Quando si parla di terzo settore, si parla anche di giovani. Non solo questi sono al centro di molte iniziative promosse dagli enti non-profit italiani, ma costituiscono una parte importante della forza lavoro delle imprese sociali.

Le indagini sul terzo settore confermano che di anno in anno le sue dimensioni aumentano: sia per numero di enti, sia per numero di addetti si può sicuramente parlare di un colossale datore di lavoro.

Insieme alle nuove sfide che il terzo settore affronta, nascono nuove opportunità per i giovani: figure specializzate, bandi europei, sfide tecnologiche e ambientali stanno già plasmando il futuro del non-profit. Ne parliamo meglio in questo approfondimento.

Associazioni, Cooperative Sociali, Enti Religiosi

Gli sbocchi professionali nel terzo settore, un datore di lavoro in espansione

Gli ultimi dati ISTAT disponibili, pubblicati nel 2020, fotografano la situazione dell’impiego nel terzo settore alla fine del 2018.

Colpisce da subito il numero di addetti: più di 850.000, contro i 680.000 del 2011 e i 488.000 del 2001. Le proiezioni suggeriscono che in vent’anni il numero di lavoratori nel terzo settore in Italia sarà raddoppiato, malgrado la popolazione complessiva sia aumentata di meno del 10%.

Ma chi sono questi lavoratori? Attualmente sono per la grande maggioranza donne (78%) e i laureati rappresentano la minoranza. Il numero di anni medio investito in formazione, però, sta aumentando in maniera costante con l’inserimento sempre maggiore di addetti specializzati.

Le Università hanno colto l’importanza di questo settore introducendo nuovi percorsi formativi, con ottima soddisfazione di allievi e enti del territorio. Sempre più studenti scelgono di studiare Scienze Sociali, Politiche Sociali, Scienze dell’Educazione e altri percorsi di laurea per occuparsi come assistenti sociali, educatori professionali, tecnici dell’integrazione, sociologi, operatori socio-sanitari e molto altro ancora.

Le nuove figure che lavorano nel terzo settore sono sempre più qualificate, verticali e attente al ruolo della tecnologia a supporto del proprio lavoro. Così gli enti diventano sempre più efficienti e in grado di ottemperare la loro missione.

I nuovi percorsi di laurea, uniti alla crescente domanda di lavoratori specializzati nel terzo settore, sta creando un connubio di opportunità e utilità sociale che ha grande importanza per il Paese.

L’opportunità del volontariato on-demand

Il volontariato on-demand è un fenomeno in crescita, favorito anche dallo sviluppo tecnologico del terzo settore. Si bassa sulla ricerca di volontari che possono aderire su base libera, solitamente candidandosi tramite internet, a opportunità di volontariato di breve durata.

Per i giovani si tratta di un modo eccellente per fare curriculum e cimentarsi in attività che hanno a che fare con il proprio percorso di studi. Dal celebre caso di Expo 2015, che ha attirato con successo oltre 2.000 volontari (c’è un importante studio, condotto da Csvnet sull’argomento) da tutta Italia, si può apprendere molto su questo tema.

Gli enti del terzo settore, spesso, non cercano volontari soltanto per le loro attività core, ma per diversi aspetti del loro lavoro che hanno a che fare con diversi percorsi formativi. Dalla comunicazione online fino all’amministrazione.

Per un giovane nel pieno del suo percorso di studi, questa può essere un’ottima opportunità. Un’opportunità per mettere sul campo le proprie capacità, per fare curriculum e in molti casi per ottenere crediti formativi extra-curricolari.

Dall’altra parte, gli enti di terzo settore riescono in questo modo a gestire la forte elasticità che alcune attività richiedono. Possiamo pensare proprio al caso di Expo e degli eventi in generale, ma si potrebbero fare tanti esempi.

Anche la formazione on-demand dei volontari è un fenomeno in espansione. In questo modo i volontari sono più qualificati e competenti, ma riescono a ottenere le informazioni necessarie a svolgere la propria mansione in una maniera più flessibile. La modalità di erogazione online di corsi formativi, ad esempio, beneficia sia gli enti di terzo settore con un maggior numero di adesioni e minori costi, sia i volontari che possono fruirne liberamente secondo i propri impegni.

Ambiente: la direzione del futuro

L’ambiente è il tema centrale che le nuove generazioni dovranno affrontare. Anche in questo caso, il terzo settore è un’ottima fonte di impiego e di opportunità. Le sfide ambientali richiedono persone qualificate, tecnologia e lungimiranza.

Si tratta di affrontare sfide che spesso le imprese for-profit non riescono a inquadrare nel loro piano di investimenti e che le pubbliche amministrazioni non riescono a gestire con efficacia. Per questo il ruolo delle imprese sociali è determinante per promuovere comportamenti più responsabili, favorire l’economia circolare e la riduzione dell’impatto ambientale del territorio.

L’Italia dei giovani, l’Italia del futuro, sarà sempre più coinvolta nella lotta a difesa dell’ambiente. Il terzo settore è già in prima linea e offre numerose opportunità pronte ad essere abbracciate.

 

 

 

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