Il Welfare italiano poggia sul Terzo Settore
Il terzo settore ricopre un ruolo importante nella cura della persona in Italia. Lo dimostrano anche gli ultimi dati Istat, che fotografano un terzo settore in crescita con sempre più associazioni e cooperative dedicate al welfare.
Aiutare lo sviluppo del terzo settore significa, dunque, aiutare gli italiani a vivere meglio. Questa relazione esiste davvero, anche se non tutti gli italiani ne sono a conoscenza. Perciò abbiamo deciso di dedicare l’approfondimento completo di oggi proprio al forte legame tra welfare e terzo settore.
Insieme scopriremo come gli enti no-profit siano diventati un pilastro della cura della persona, specialmente dei più piccoli e degli anziani, per tutta la popolazione italiana.
Il ruolo del terzo settore nella cura dei più anziani
L’Italia è il secondo paese più vecchio al mondo, dopo il Giappone che occupa la prima posizione di questa classifica. Oltre il 7,5% della popolazione ha più di 80 anni, rendendo critica l’importanza di dare supporto ai più anziani.
Il volontariato, ha un ruolo determinante nei progetti per la terza età. Ogni anno migliaia di persone, soprattutto giovani, aderiscono ai bandi del terzo settore per impegnarsi in attività di volontariato che hanno come finalità l’assistenza alle persone anziane, ma altrettante sono le organizzazioni che tengono impegnate proprio le persone anziane nella vita attiva del Paese: pensiamo a chi fa da vigile davanti alle scuole, o il guardiano volontario nelle stanze dei musei, o il nonno baby-sitter (volontariato non organizzato): infiniti esempi di come l’invecchiamento attivo degli anziani migliori complessivamente la vita e il welfare.
Gli enti che operano sul territorio sono un pilastro importante per il ruolo sociale che ricoprono, aiutando gli anziani laddove non possano farlo i familiari e promuovendo progetti di inclusione.
L’Italia è anche la nazione europea in cui le cooperative sociali sono più sviluppate. Non possiamo dimenticare il loro ruolo nell’assistenza degli anziani, in quanto determinante sotto diversi aspetti.
Le cooperative sociali si occupano anche di supportare le oltre 800.000 badanti che lavorano in Italia a inserirsi nel mercato del lavoro. Con più di 1 milione di italiani assistiti da colf o badanti, il loro ruolo è fondamentale per garantire il benessere dei più anziani.
Altro ruolo importante delle cooperative sociali sono ovviamente i servizi alla persona. Molti percorsi, come quelli PASS (percorsi di Attivazione Sociale Sostenibile), sono offerti da membri soci e dipendenti delle cooperative sociali italiane con l’obiettivo di assistere gli anziani o aiutarli a ritrovare la loro autonomia.
Il legame tra singolo assistito, famiglia, cooperative sociali e territorio è alla base del modello di welfare esistente in Italia. Non ce n’è un altro: è questo. Non si può negare che la crescita e la sostenibilità del terzo settore siano importanti per il benessere a lungo termine della popolazione italiana.
L’impatto su giovani e giovanissimi
La società è cambiata non solo per la sua età media. Oggi sempre più genitori con figli piccoli o molto giovani si ritrovano a fare i conti con sempre meno tempo a disposizione e crescenti necessità di mobilità per lavoro. Tolta la parentesi del 2020, con la sua ventata di smart working, la direzione delle famiglie moderne è già chiara da tempo: entrambi i genitori al lavoro, con elevato rischio che una separazione comprometta ancora di più la possibilità di passare tempo con i figli.
Il terzo settore ha avuto ancora una volta una risposta alle esigenze degli italiani: sempre più asili sono gestiti da associazioni e cooperative, con una qualità del servizio mediamente molto alta rispetto al costo sostenuto dalle famiglie.
Le attività di doposcuola, i corsi extra-curricolari e le tante iniziative gestite dal terzo settore accompagnano i più giovani lungo tutta la loro crescita. Un ruolo importante lo ricoprono anche gli enti religiosi, chiaramente, sia con la gestione di scuole paritarie che con le iniziative di inclusione sociale.
Scuole paritarie che, tra l’altro, in Italia ricevono fondi minimi dalle casse del governo rispetto a quanto avviene in altre nazioni europee. Nel 2020 sono attualmente in attività 7.955 scuole paritarie cattoliche, ognuna della quali fa risparmiare allo Stato circa 7.000€ annui per alunno.
Quanto è importante sostenere queste iniziative?
Senza terzo settore, in Italia, la cura della persona non sarebbe lontanamente sviluppata quanto lo è oggi. Grazie al lavoro dei volontari, delle associazioni e di tutti gli enti che operano sul territorio siamo invece una delle nazioni più avanzate in termini di welfare.
E il beneficio non si riflette soltanto sulle persone, ma anche sull’economia: il terzo settore è un colossale datore di lavoro, che impiega soprattutto donne e vanta uno dei gap salariali più bassi in assoluto.
Prendersi cura del terzo settore è un dovere civico della nostra collettività, poiché il benessere della persona è curato proprio dal Terzo Settore. E attenzione: sia il benessere della persona più ricca, che di quella più povera. Proviamo ad immaginare un’Italia senza asili nido, senza case di riposo, senza raccolta differenziata dei rifiuti, senza protezione civile, ecc. ecc.: in un’Italia così anche Paperon De’ Paperoni sarebbe più povero (di servizi, di benessere diffuso).
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